QUEL MAZZETTO DI FIORI ROSSI – CASCINA LUNGA, 29 LUGLIO 2018

1 Agosto 2018 di A.N.P.I. Biella Lascia un commento »

Cronaca di una mattinata sui monti Biellesi dove è nata la Resistenza

A rispettare la tradizione che vuole bel tempo quando andiamo alla Cascina lunga, anche questa domenica 29 sul Monticchio il cielo è di quelli più limpidi, e il panorama sul Biellese farebbe morire d’invidia Google earth e simili. Si fa in fretta a montare il banchetto dei libri, sistemare il gazebo e le quaranta sedie (uno particolarmente spiritoso ci domanda se siamo diventati troppo ottimisti… ma si ricrederà). Gli striscioni a fare da anfiteatro, le bandiere (dovrei dire i labari, ma non è un nome che mi appartiene), le prove dell’amplificatore, che, come tutti gli strumenti che dovrebbero darci una mano, a casa funzionano sempre benissimo, ma una volta fuori con i loro capricci complicano la vita di noi, presentatori per caso.

Qualcuno va a deporre una Corona d’Alloro al Monumento al Margosio, dalla parte in cui la strada panoramica, superato Bielmonte, digrada su Trivero. Qui invece, poco alla volta, arrivano i partecipanti, compresi i Musicisti che accompagneranno la cerimonia. Sono le 10, l’ora del ritrovo, non siamo ancora come vorremmo, ma pochi minuti dopo la radura offre un bel colpo d’occhio. Le sedie, all’ombra del gazebo, sono tutte occupate, ed il doppio delle persone sedute occupa gli spazi tutti intorno, sotto il sole che comincia a farsi sentire. Contiamo presenze delle Sezioni ANPI Biellesi, ed anche quelle provenienti da Ivrea, Gattinara e Quarona.

Si può cominciare.

A nome della Sezione Vallecervo, che ha organizzato “la Festa” Luciano Guala saluta e ringrazia i partecipanti, e ricorda i Partigiani che da un anno fa ad oggi sono partiti per la loro ultima missione senza ritorno. Purtroppo sono tanti, per tutti si cita GianVittorio “Picchiatello” Presidente storico di questa Sezione, uno degli ideatori e poi instancabile organizzatore di questo raduno, cui per decenni ha dedicato ogni sua energia. Vengono poi ricordati il Presidente emerito dell’ANPI Provinciale, il dottor Aldo Sola, e le staffette Liliana Rossetti e Nella Zaninetti. Una breve riflessione sullo striscione che quest’anno fa da tema conduttore alla celebrazione: Una nuova Resistenza contro la Disumanità, poi la parola passa al Presidente provinciale Avvocato Gianni Chiorino, che sottolinea il grande lavoro di squadra dell’organizzazione che si è posta l’obbiettivo di allargare la propria sfera di attività con ogni Comitato con cui si possano condividere iniziative ed eventi. Nel presentare l’Oratore Mario Beiletti, Presidente dell’ANPI di Ivrea, si ricorda che proprio oggi, 29 luglio, è il triste anniversario della doppia uccisione (prima torturato e poi impiccato da morto) ad Ivrea del partigiano Biellese Ferruccio Nazionale, la cui immagine con il cartello appeso al collo “Aveva tentato con le armi di colpire la Decima (nota:Mas)” è diventata un’icona della Lotta di Liberazione. Beiletti, nel pomeriggio, ricorderà Ferruccio sulla Piazza del Comune di Ivrea, la vecchia Piazza di città cui è stato cambiato il nome, che ora quello del nostro giovane Partigiano. Beiletti sottolinea il valore della presenza dell’ANPI, che non deve essere rottamato, e l’esigenza di una sua maggiore presenza che può essere molto utile nel Paese. E che il prefisso anti che anteponiamo al fascismo non significa affatto che noi siamo sempre contro, anzi, cita i tanti valori per cui siamo porpositivi.

Prima di dare voce alla musica viene presentata una lettera scritta da un migrante alla moglie ed ai figli: solo a lettura ultimata, senza ulteriori commenti, si svela che lo scritto non è attuale e non è opera di un Migrante proveniente dall’Africa, ma è stata scritta il 18 novembre 1877 dal nostro connazionale Francesco Sartori di Magrè di Schio (Vicenza) che descrive la situazione dell’imbarco e le relative inumane vicissitudini, che non sono affatto diverse dalle attuali. Viene infine illustrato il programma delle manifestazioni che saranno organizzate nelle prossime settimane: il 4 agosto a Rassa, il 9 a Roasio, il 14 a Quarona Ponte della Pietà, il 26 a Ronco Biellese. E poi ci sarà, la prima domenica di settembre la tradizionale commemorazione con la salita all’Alpe Noveis di Caprile.

Ora possono entrare in campo (anzi, in prato) sei Musicisti del gruppo Quinta rua, che hanno recuperato (aiutati da Gustavo Buratti, che amano ringraziare) canti di lotta e di ribellione del Biellese e della zona alpina, che eseguono con una serie di strumenti antichi (ghironde, cornamusa, altri di cui non so) e di altri di loro costruzione per suoni particolari. L’emozione è forte, e cresce in chi vi racconta, quando gli spiegano di guardare bene quel mazzetto di fiori rossi che hanno messo davanti a sè. Il “vaso” in realtà è un elmetto militare, che in questo modo ha subìto una variazione d’uso, che è proprio una di quelle che vorremmo vedere e raccontare più spesso. Una di quelle per cui continuiamo a credere, nonostante tutto, che cambiare il mondo si possa ancora. Magari con un oggetto o con un’idea inutile, che si vorrebbe buttare.

A chiudere la mattinata, la Messa officiata da don Carlo Dezzuto, che, partendo dalla parabola della moltiplicazione del pane e dei pesci, si sofferma sul valore del “niente” che può cambiare il tutto (non c’era niente nella cesta, eppure quel niente ha sfamato 5.000 persone).

E’ quasi mezzogiorno, per i più amanti della convivialità non resta che aggirare il Monticchio e spostarsi sul suo lato nord, all’Alpe Montuccia (in macchina, mica siamo Partigiani che in quattro balzi sarebbero già lì) per consumare il pranzo in ottima compagnia, rallegrati ancora dai Musicisti, che, nel loro saluto, ci hanno promesso (o minacciato?) di cantare altre 600 canzoni.

Scendiamo con un solo rammarico: che su quello spiazzo dove ci troviamo non ci sia qualche albero, alla cui ombra poterci trattenere nel pomeriggio. Ma si sa, non si può mai avere tutto dalla vita, o, per dirla in altro modo, non si può mai scegliere in che modo combattere: l’importante è darsi da fare, in prima persona, con la propria intelligenza e la propria passione civile e sociale. Noi crediamo che tanti che non erano qui oggi abbiano perso un’occasione per iniziare a farlo.

 

Luciano Guala

ANPI Vallecervo e Provinciale

 

 

 

 

 

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