Archivio per febbraio 2018
VILLA SCHNEIDER: ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO DELLA SEDE A.N.P.I.
28 febbraio 2018“ECCO FINALMENTE L’ITALIA DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA TUTTA UNITA IN QUESTA PIAZZA”
25 febbraio 201824 Febbraio 2018
Il testo dell’intervento conclusivo della Presidente nazionale ANPI Carla Nespolo
Buongiorno care amiche e amici.
ECCO FINALMENTE L’ITALIA DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA TUTTA UNITA IN QUESTA PIAZZA.
Siete venuti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, con treni, autobus, navi, e soprattutto con grande impegno e passione e io vi saluto, di vero cuore, a nome dell’ANPI e a nome di tutte le 23 associazioni, sindacati, partiti e movimenti che hanno proposto l’appello “MAI PIÙ FASCISMI – MAI PIÙ RAZZISMI”.
In moltissimi lo avete già firmato e anche ora, su questa piazza, potete continuare a farlo, presso i gazebo qui allestiti.
Permettetemi prima di tutto di ringraziare Giulio Scarpati che, con generosità e passione civile guida con fraternità e sapienza questa nostra giornata.
Oggi, nel bellissimo corteo che si è snodato per le strade di Roma e QUI, ORA, sta avvenendo una cosa importante: la voce del popolo, delle cittadine e dei cittadini, delle donne e degli uomini, dei giovani e degli anziani, dei lavoratori, dei pensionati, degli studenti e di tanti altri, si è alzata, alta e forte, per difendere la Democrazia, la Repubblica, la Costituzione nata dalla Resistenza e per chiedere che venga messa sempre più in pratica una CARTA COSTITUZIONALE, troppe volte disattesa.
Per dire, in una frase sola: NO AL FASCISMO E AL RAZZISMO.
Lo diciamo con la RAGIONE, perché c’è un pericolo, qui ed ora, per la democrazia e la convivenza civile E QUEL PERICOLO SI CHIAMA FASCISMO.
Lo diciamo con il SENTIMENTO, perché l’antifascismo è anche aver cura della memoria della nostra comunità e del mondo.
Per Eusebio e Laila e Italiano, e Piero le cui parole sono risuonate su questa piazza con la voce di altri giovani che ne raccolgono il testimone.
Per i partigiani caduti in combattimento, o fucilati, o vittime delle inenarrabili torture dei nazisti e dei fascisti.
Per il popolo che li ha aiutati e sostenuti, per le centinaia di migliaia d’italiani e per le decine di milioni di donne e uomini uccisi durante la seconda guerra mondiale, voluta dal fuhrer e dal duce.
Per le vittime delle orribili leggi razziali.
Per i caduti delle stragi fasciste del dopoguerra, da Piazza Fontana a Piazza della Loggia e a Bologna.
Per le vittime sul lavoro.
Per i nostri fratelli e sorelle, vittime di pregiudizio, razzismo, e violenza.
PER TUTTI LORO NOI OGGI SIAMO QUI.
Per ricordarli e ricordare.
Non solo per il dovere che abbiamo verso chi ha lottato, si è sacrificato ed è anche caduto, per darci democrazia e libertà ma anche per noi stessi. Perché, come ha scritto George Santayana, chi non conosce la storia è condannato a ripeterla.
Noi non vogliamo, ASSOLUTAMENTE che si ripetano le tragedie del fascismo e del razzismo.
No, non abbiamo paura dei fascisti. Abbiamo paura dell’indifferenza, della superficialità, dell’ignoranza.
Penso, ad esempio, che molti dei ragazzi che hanno schernito Anna Frank in uno stadio romano o che fanno scritte con le svastiche imbrattando cippi e lapidi, non sappiano neppure che cosa stanno facendo o scrivendo. Con loro vogliamo, dobbiamo parlare. Leggere libri e ascoltare testimonianze. Portarli a visitare un campo di concentramento o un luogo di strage come Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, la Benedicta o tanti altri.
È un lavoro prezioso, che devono fare la scuola, le famiglie, le Associazioni e le singole persone.
Troppo silenzio c’è stato intorno a questi temi, troppa distrazione, troppo indifferenza.
Oltre al ruolo primario della scuola è fondamentale quello dell’informazione: dai giornali, al web, alla televisione e così via. Lo dico a tutti, ma soprattutto ai giovani: è utile e indispensabile leggere i libri di storia, la letteratura e le testimonianze. Ascoltare buona musica, come quella che abbiamo sentito oggi nel corteo e qui sul palco. Musica di lotta e di libertà. Quella che cantavano e anche componevano i partigiani.
Non dimentichiamolo, i partigiani, mentre lottavano per la libertà, leggevano, studiavano e insegnavano a leggere e persino a scrivere.
La lotta di Liberazione fu anche una straordinaria occasione di alfabetizzazione e di conoscenza.
IL FASCISMO È NEMICO DELLA CONOSCENZA.
Sono con noi i Sindaci di tante città, con i loro gonfaloni. Quei Sindaci che, numerosi, hanno assunto la delibera di vietare gli spazi pubblici ai fascisti e che portano con onore, sui loro gonfaloni, la medaglia d’oro della Resistenza. Essi si sono uniti ai gonfaloni delle Regioni e delle Provincie qui presenti. Non posso citarli tutti e me ne scuso, ma tutti saluto e ringrazio, di vero cuore.
Per tutti ringrazio il Comune di Roma che ci ospita.
Il ruolo degli Enti Locali, cosi come previsto dalla nostra Costituzione, è fondamentale per la vita di una società democratica, vicina ai cittadini, alle loro esigenze e deve essere sostegno per i loro progetti di vita e di futuro.
Siamo in questa piazza anche per quel meraviglioso art. 1 della Costituzione che definisce l’Italia come una “…Repubblica democratica fondata sul lavoro…” ma spesso per tanti giovani il lavoro non c’è o è precario e instabile.
Non dimentichiamo che il lavoro libero, sicuro e rispettato è un cardine della democrazia.
IL FASCISMO È NEMICO DELLA DEMOCRAZIA.
Siamo in questa piazza per chiedere e pretendere maggiore giustizia sociale e una vita più libera e felice. In cui le nostre tante differenze non siano un ostacolo, ma anzi un’occasione per riconoscerci tutti nella nostra Umanità. Come diceva sempre il mio caro amico Don Gallo che, se fosse ancora tra noi, ora sarebbe certamente qui. E così i tanti maestri di vita e di morale che abbiamo incontrato, a volte troppo distrattamente, nella nostra vita. Siamo qui per denunciare che in troppi casi, a Macerata come a Fermo, a Milano come in tante altre città italiane, di fronte a un orribile delitto razzista, alcuni politici razzisti e persino certa parte della stampa, anziché condannare il delinquente che spara, discutono dei rischi dell’immigrazione.
INACCETTABILE.
Andremo avanti, anche con il loro insegnamento, per un mondo più libero e giusto.
Una cosa possiamo ribadiamo con forza: essere diversi “differenti” appunto, non solo non è un male, ma è un bene, una risorsa per una convivenza pacifica e civile.
Ce lo hanno insegnato i partigiani, che hanno saputo nei terribili 20 mesi della guerra di Liberazione, e anche prima, stare insieme fraternamente: comunisti, socialisti, cattolici, anarchici, liberali, monarchici e persone che non avevano un credo politico definito, ma un solo ideale: la Libertà.
Ce lo hanno insegnato le donne, che nel corso di tutto il Novecento hanno fatto dell’emancipazione e della differenza, la cifra della loro lotta e dei loro progetti di futuro.
IL FASCISMO È NEMICO DELLE DONNE.
È dopo la Liberazione che le donne ebbero il diritto di voto il 2 giugno 1946 e anche oggi guardate cosa vorrebbero i cosiddetti fascisti del terzo millennio: vietare il lavoro alle donne, cancellare la legge sull’aborto e così via.
I diritti delle donne sono il grande spartiacque tra dittatura e democrazia e mentre noi antifascisti ribadiamo con forza LA FUNZIONE DI LIBERAZIONE DELLE PRATICHE NON VIOLENTE.
Denunciamo, con sgomento e orrore, la violenza che troppe volte, nelle società ricche come in quelle povere, subiscono le donne.
Siamo al loro fianco, sempre.
La Costituzione Italiana all’articolo tre, stabilisce che: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
È un articolo che molti conoscono, ma è sempre bene ricordarlo e ribadire che il vero pericolo per la nostra convivenza civile, la vera causa e origine del fascismo e del nazismo, è il razzismo. Esso è violenza, ma anche inganno, perché fa credere al povero che il più povero di lui è il suo nemico. Mentre il suoi nemici sono altri: la guerra, lo sfruttamento delle donne e degli uomini, l’inquinamento del nostro pianeta.
Lottiamo contro il rischio fascista in Italia, ma anche in Europa. Non dimentichiamo che dalle ceneri dell’Europa oppressa sotto il tallone del terzo reich, è nata l’Europa di oggi. ESSA O È ANTIFASCISTA O NON È. Non lo diciamo solo noi; non lo diciamo solo da oggi.
Lo dicevano gli autori del “Manifesto di Ventotene”: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann che lo scrissero al confino nell’agosto del 1941. Con straordinaria lungimiranza quel Manifesto pone al centro della costruzione dell’Europa, l’umanità e la dignità di donne e uomini. Questa è oggi l’Europa che vogliamo. Nel vuoto di valori, crescono come un cancro il nazismo, il fascismo e il razzismo. Essi sono presenti in Italia, come in Polonia, in Ungheria, come in Austria, nella vicina Ucraina e in altri Paesi. Si appropriano in modo falso e fraudolento della parola popolo che è inclusiva, pacifica e accogliente. Cercano di mettere in opposizione un popolo contro altri popoli, rifiutando e perseguitando chiunque (sia migrante o rom o ebreo o omosessuale o islamico o partigiano) che non la pensi come loro. Per i fascisti “l’altro” è il nemico. Per noi “l’altro” è il fratello e il compagno. Oggi vogliamo ribadire con forza che lo ius soli è un diritto e non una concessione. Si vergogni chi non votando la legge se l’è presa con i bambini.
Inoltre, l’Europa deve misurarsi con l’irreversibile fenomeno migratorio, concordando una comune politica di accoglienza, contrastando vecchi e nuovi razzismi che incitano alla guerra dei poveri contro i più poveri.
I muri non sono una difesa, ma anzi sono una delle cause dell’insicurezza e della paura.
Noi, antifascisti e perciò europeisti, questo chiediamo all’Unione Europea: un’Europa sociale e non solo della moneta. Un’Europa di popoli uniti e fraternamente vicini ad altri popoli. Questa è utopia?
Tutto il contrario. Siamo quanto mai realisti. Cosa c’è di più folle della schiavitù, della guerra, della barbarie? E non è forse proprio questa la vocazione di tutti i fascismi, i nazismi e i razzismi?
Certo che c’è un problema di sicurezza e lo Stato deve garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Per questo, e giustamente, deve avere il monopolio della difesa dell’ordine pubblico. Vi è chi ha paura, è comprensibile, ma essa si supera cambiando sul serio il Paese, e cioè riportando la persona umana – e perciò i temi dell’eguaglianza e della libertà – al centro della scena. La sicurezza dei cittadini si ottiene prima di tutto con una forte risposta sociale, contrastando ogni situazione che generi degrado, emarginazione e povertà e combattendo ogni illegalità, a cominciare dalla grande criminalità organizzata, come la mafia e la camorra. Come ci insegna ogni giorno don Ciotti con l’impegno di “Libera” e, permettetemi in questo momento, di esprimere grande solidarietà a FEDERICA ANGELI, coraggiosa giornalista sotto scorta perché più volte minacciata dalla mafia di Ostia, e a tutti coloro che hanno il coraggio della testimonianza. I fatti purtroppo ce lo dimostrano quotidianamente: non è mai esistito né mai esisterà un fascismo senza violenza. La storia ci ha amaramente dimostrato che lo strumento principale del fascismo è la violenza in ogni sua forma, fino all’apoteosi della “guerra igiene del mondo”. Noi, firmatari dell’appello “MAI PIÙ FASCISMI – MAI PIÙ RAZZISMI”, ribadiamo, da questa piazza, con forza, la richiesta dello scioglimento immediato delle organizzazioni neofasciste per realizzare finalmente la XII disposizione della Costituzione, che vieta la “riorganizzazione sotto qualsiasi forma del partito fascista”. L’escalation di violenza a cui stiamo assistendo in questi giorni nasce anche da un ritardo di risposta su questo tema.
Tale scioglimento è necessario per garantire l’ordine democratico e repubblicano.
Da questa piazza si alza, alta e forte questa richiesta: MAI PIÙ FASCISMI, MAI PIÙ RAZZISMI. Lo chiederemo anche al prossimo Governo, qualsiasi esso sia. Insisteremo, non ci fermeremo con oggi.
La nostra voce di oggi, come quella delle tante manifestazioni che dal 28 di ottobre dello scorso anno, hanno segnato il cammino dell’antifascismo italiano è un momento importante ma non è un momento conclusivo. Andremo avanti, tutti insieme, con la forza preziosa della nostra unità e del nostro impegno non violento.
L’antifascismo è nonviolento. O non è. Lo dico con forza anche in relazione ai fatti di questi giorni.
Quello che è certo è che fascismo e razzismo costituiscono un pericolo per la democrazia, che dobbiamo sventare tutti insieme, le Partigiane e i Partigiani hanno combattuto anche per questo, per un mondo di pace, di solidarietà e di fraternità.
E dunque a presto cari amici Antifascisti che tornerete (anche sotto questa pioggia che non vi ha fermato) alle vostre città e arrivederci al 25 aprile Festa della Liberazione e della Democrazia; arrivederci al 2 giugno per onorare tutti insieme il 70° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione italiana; arrivederci in ogni strada, piazza e quartiere, d’Italia. La nostra forza è la nostra unità; il nostro impegno per un mondo più giusto, libero e non violento. Il nostro sogno è l’impegno quotidiano per dare ai nostri figli, nipoti e alle generazioni che verranno un mondo di pace, di libertà e di giustizia sociale.
Arrivederci, dunque.
Viva la Costituzione, la Democrazia, la Pace.
Viva l’Italia antifascista
PERCHE’ IL 24 FEBBRAIO
24 febbraio 2018Una manifestazione di popolo sotto la bandiera dell’antifascismo contro fascisti e razzisti e contro qualsiasi deriva autoritaria. Facciamo sì che un giorno tutti possano dire con orgoglio: “quel 24 febbraio, a Roma, io c’ero”. Carla Nespolo
http://www.patriaindipendente.it/idee/editoriali/perche-24-febbraio/
PATRIA INDIPENDENTE
22 febbraio 2018
A ROMA!
Patria indipendente Tutto sulla grande manifestazione nazionale unitaria del 24 febbraio
Leggi a http://www.patriaindipendente.it/idee/copertine/a-roma/ |
L’EDITORIALE
Perché il 24 febbraio Carla Nespolo Una manifestazione di popolo sotto la bandiera dell’antifascismo contro fascisti e razzisti e contro qualsiasi deriva autoritaria. Facciamo sì che un giorno tutti possano dire con orgoglio: “quel 24 febbraio, a Roma, io c’ero”
IN EVIDENZA Luoghi comuni e neologismi niente affatto innocui che spalancano la porta a nuove tentazioni autoritarie. Un vademecum per orientarsi tra qualunquismo e false, pericolose equivalenze
IN PRIMO PIANO Intervista a Margherita, figlia del grande scrittore, scomparso nel febbraio 1963. “Un ragazzo come tutti, per nulla introverso, amante dello sport e del cinema”. Il fascino dei grandi temi trattati: la guerra, la malora, l’uomo e il suo destino, la morte e la violenza, il bene e il male, la libertà e la pace
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SERVIZI
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L’ULISSE Le ricerche Demos, Eurispes e Censis. Il desiderio dell'”uomo forte”. La sfiducia verso il Parlamento e i partiti. Un allarme rosso temperato. Democrazia e fascismo. L’attuazione della Costituzione. L’unità antifascista. Il “nichilismo attivo” dei giovani. La via per uscire dal tunnel
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TERZA PAGINA
CRONACHE ANTIFASCISTE Vito Francesco Polcaro Gianfranco Pagliarulo La scomparsa di uno scienziato, militante e dirigente dell’Anpi, collaboratore prestigioso di “Patria Indipendente”, uomo di straordinario rigore morale, “una vita dedicata alla Scienza e al suo impiego pacifico e al servizio di tutti, alla lotta per la Libertà e l’emancipazione di tutti i lavoratori come di ogni essere umano”
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Per vedere vai a http://www.patriaindipendente.it/anpi-2/fascismo-un-crimine/ Gli sviluppi dell’inchiesta di “Patria indipendente” sulle pagine neofasciste su Facebook. L’espansione del fenomeno: 3.600 pagine di cui 500 con apologia del fascismo. La costruzione del consenso: l’associazionismo collaterale
Leggi a http://www.patriaindipendente.it/idee/cittadinanza-attiva/galassia-nera-ne-parla-italia/ |
MAI PIU’ FASCISMI – MAI PIU’ RAZZISMI
14 febbraio 2018MAI PIÙ FASCISMI – MAI PIÙ RAZZISMI
Manifestazione nazionale – Roma, 24 febbraio 2018
Diamo vita insieme a Roma, capitale della Repubblica nata dall’antifascismo e dalla Resistenza, ad una manifestazione che dev’essere davvero grande, popolare, pacifica, partecipata, patrimonio di quanti hanno a cuore l’inalienabile valore della libertà. Lo chiediamo a tutte le persone, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai giovani, alle ragazze, agli anziani, alle famiglie, alle comunità, indipendentemente dalle opinioni politiche, dal credo religioso e dai luoghi di provenienza.
L’Italia democratica, solidale, responsabile, civile deve alzare la testa e, unita, contrastare con gli strumenti della democrazia, del dialogo, della cultura e della partecipazione ogni deriva razzista, oscurantista, autoritaria ed ogni irresponsabile demagogia che fomenta paure, rancori, xenofobie. L’emigrazione è un irreversibile fenomeno di cui bisogna analizzare cause e responsabilità; coinvolge l’intera Europa e non si risolve con muri e barriere. La gestione delle politiche migratorie dev’essere una gestione sana e propositiva, che crei davvero le condizioni per una piena integrazione sociale nel rispetto del dettato costituzionale.
Il tragico tiro al bersaglio di Macerata contro inermi migranti conferma che il tema del razzismo e del fascismo è drammaticamente all’ordine del giorno; chi minimizza o addirittura sostiene i comportamenti criminali come la tentata strage è allo stesso modo corresponsabile della diffusione di pulsioni razziste e fasciste oggi presenti in segmenti per fortuna minoritari della popolazione. Ma esiste un’altra Italia, quella del volontariato, dell’associazionismo, della convivenza, della solidarietà, delle lotte democratiche; a questa Italia noi vogliamo dare voce.
L’ininterrotta sequenza di intimidazioni e atti di violenza fascista e razzista di questi mesi, come la provocazione di Como, ha messo in pericolo la sicurezza di tutte e di tutti, che dev’essere garantita dallo Stato democratico attraverso la partecipazione popolare, la promozione dell’eguaglianza sociale, l’integrazione, la conoscenza, la formazione civile e la coesione sociale, l’attività delle forze dell’ordine.
Con la manifestazione nazionale e unitaria del 24 febbraio, dopo le iniziative dei mesi scorsi a cominciare dal 28 ottobre 2017 e dopo le manifestazioni a Macerata e in molte altre città d’Italia, si deve rafforzare un paziente lavoro di valorizzazione della dignità della persona, dell’apprendimento culturale fin dall’età scolare, del recupero e della trasmissione della memoria, per riaffermare il valore della Costituzione e della sua piena attuazione. Fascismi e razzismi hanno provocato nel 900 le più sconvolgenti tragedie della nostra storia. Mai più!
Per unire: solidarietà e libertà siano il perno della democrazia di oggi e di domani.
Sabato 24 febbraio 2018: concentramento alle ore 13.30 in Piazza della Repubblica, avvio del corteo e arrivo in Piazza del Popolo dove avrà luogo dalle ore 15.00 la manifestazione.
LE ORGANIZZAZIONI PROMOTRICI DELL’APPELLO “MAI PIÙ FASCISMI”
Roma, 14 febbraio 2018
BIELLA DICE NO A RAZZISMO E FASCISMO!
13 febbraio 2018Biella, 10 febbraio 2018
SE ALMENO PER STASERA
Cronaca da una Città medaglia d’Oro che dice No a razzismo e fascismo
E’ in Piazza Vittorio Veneto, ai portici dell’ Augusto,
che ci passa la paura, assillante da giorni,
che Biella non sarebbe scesa in strada a dire no al fascismo.
Ci vuole poco a tranquillizzarsi,
perché troviamo e ritroviamo un’umanità che crede ancora in se stessa
e sa di come sia necessario crederlo insieme.
Magari lasciandosi cantare e ballare come ora
al ritmo della musica
che sospinge da un furgone sonante a chiudere la fila.
Su per la stretta via Italia ricaschiamo nel vecchio vizio di contarci,
ma superata la soglia dei mille lasciamo che continuino altri,
che già sappiamo non lo faranno tanto bene.
Solo quando le bandiere, le gambe, le fiaccole ed i sogni
attraversano l’incrocio con via Garibaldi
la coda del serpentone, cresciuta a valanga, svolta su via Gramsci.
Solo in Piazza Lamarmora ci rendiamo conto
che entrare tutti nel cortile della Villa Schneider
sia un’impresa decisamente impossibile.
Ma la Piazza del Bersagliere è grande,
convogliando un pò il traffico al centro
la voglia di vivere insieme questo momento viene esaudita.
E’ sul pianale del palco mobile
che ci stupisce il fatto incomprensibile
che da qui sopra si vede meno che da terra:
sarà che l’emozione è forte,
forse sono gli occhiali che si appannano,
o sono gli occhi che si velano di nostalgie e di consapevolezze del presente.
Il silenzio di una piazza attenta ci sorprende
quando i nostri compagni di strada arrivati dall’Africa
portano i loro saluti in inglese, francese ed arabo.
E poi il discorso finale:
Matteotti, la Costituzione, le nostre 667 vittime,
il tricolore profanato a Macerata, e tanto altro ancora.
Ultima una Bella ciao corale e un po’ stonata,
che chiude una serata da non dimenticare,
che apre giorni in cui continuare a stare in guardia.
A volte ci domandiamo se saremmo stati in grado
di fare la scelta che hanno fatto i partigiani,
di lasciare tutto e salire in montagna.
Ci meraviglia il coraggio che hanno avuto,
la forza di superare le proprie paure
e buttarsi nell’incognito.
Ed allora, in questi tempi bui di nuovi fascismi
che hanno bisogno di nuove resistenze
possiamo darci una prima risposta:
non siamo megalomani o millantatori
se almeno per stasera
con molta modestia diciamo di sentirci un poco partigiani.
Mentre dal palco l’oratore, citando Ovidio,
ci invita, con la schiena dritta,
a guardare le stelle
Luciano Guala