Archive for Novembre 2019
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Novembre 30th, 2019
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI a seguito dell’inchiesta di Enna che ha fatto emergere un progetto di attentato in una sede dell’ANPI da parte di un costituendo partito filonazista
Apprendo dalla stampa che l’inchiesta di Enna sul tentativo di costituzione di un partito filonazista ha fatto emergere tra gli obiettivi di questi individui anche quello di realizzare un attentato in una sede dell’ANPI. Esprimo chiaramente preoccupazione per questo gravissimo fatto, che si inserisce in un clima generale di violento attivismo nero, ma allo stesso tempo dichiaro con forza che l’ANPI non si fa certo intimidire e continuerà a svolgere, in tutta Italia e con tutte le forze, il suo dovere di contrasto ai fascismi e ai nazismi. Insisteremo quindi, insieme a tante altre Associazioni, a chiedere che vengano sciolte le organizzazioni che si richiamano a quegli ideali criminali, come CasaPound e Forza Nuova. Confido di trovare, in questa non facile battaglia, il sostegno e l’adesione di tante cittadine e cittadini democratici. L’ANPI ha bisogno di tutti loro
Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
29 novembre 2019
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Novembre 30th, 2019
Sulla copertina della nuova tessera la rielaborazione, a cura dello studio Origoni Steiner, di un progetto di manifesto per il 25 aprile 1973 realizzato dal noto designer e partigiano Albe Steiner
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Novembre 13th, 2019
Programma
Ore 11:00
Celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa parrocchiale
Ore 11:45
Deposizione corona d’alloro presso il cippo funerario (bivio tra Torrazzo e S.P.338 Biella-Ivrea)
Intervento delle Autorità e orazioni ufficiali:
Presidente del Comitato Provinciale Biellese dell’A.N.P.I. Avv. Gianni Chiorino
Vicario Generale Canonico Don Paolo Boffa Sandalina
Presenzieranno anche gli alunni della classe 5^ Scuola della Serra
“C’è un monumento nei pressi dell’incrocio tra la strada provinciale che da Zubiena conduce a Ivrea e quella che porta al paese di Torrazzo: si tratta di una costruzione semplice, costituita da un muro di blocchi di pietra delimitato da due colonne, anch’esse in pietra, al cui centro sta una lapide di granito che riporta questa incisione: “Qui cadde mitragliato / da cieco furore di mano sacrilega / don Francesco Cabrio / neo prevosto di Torrazzo / immolando le primizie del suo monastero / a conforto e salvezza dei suoi figli/ vittima di barbara guerra fratricida”.
Il monumento in questione sorge sul punto esatto in cui, il 15 novembre 1944, morì don Francesco Cabrio, parroco trentunenne di Torrazzo, dopo essere stato colpito da una raffica di mitra sparatagli alle spalle da un ufficiale fascista della divisione Littorio…”
https://www.frammentidistoriabiellese.it/resistenza-e-guerra-civile-1943-1945/don-francesco-cabrio/
Per SERGIO BORAINE (1923-2019)
Sergio non è stato un Partigiano combattente, ma ha lottato contro il Fascismo nelle file delle Squadre d’Azione Patriottica, le Sap. Ricordiamo i compiti di questa Brigata con le sue parole, che ha pronunciato durante la commemorazione dei 21 Martiri in occasione del 72.mo anniversario della fucilazione del 4 giugno del 1944.
“A quell’epoca avevo 20 anni e da alcuni mesi ero stato assunto come impiegato amministrativo in una azienda tessile in Biella che produceva in massima parte panno militare per l’esercito, pertanto ero munito di una tessera lasciapassare per i posti di blocco repubblichini sparsi in più alla periferia della città, e di un documento attestante l’esonero da obblighi militari, rilasciato dal Comando tedesco insediato all’Albergo Principe in via XX Settembre. Valutando questa mia rassicurante posizione, decisi di con altri compagni di far parte delle SAP (Squadre d’Azione Patriottica) che operavano in città, consapevole dei compiti molto rischiosi. Informai i dirigenti dell’azienda ed ottenni il benestare per la mia presenza al lavoro solamente per 4 ore giornaliere. I nostri compiti erano molteplici, ad esempio: collegamento con le formazioni partigiane, tramite le staffette, circa i movimenti e i possibili rastrellamenti delle truppe fasciste e tedesche – incontri col CLN locale per disporre aiuti finanziari al movimento resistenziale – segnalazioni alla Polizia partigiana di persone sospette di spionaggio – affissioni di manifesti murali invitanti alla rivolta popolare e diffusione di volantini e giornali clandestini – trattative con l’apporto del Clero per lo scambio di prigionieri partigiani e tedeschi – interventi studiati e predisposti per l’evasione di partigiani feriti ricoverati in Ospedale con la complicità di Medici e Suore – incontri in luoghi segreti all’insaputa dell’autorità fascista con i Sindacati clandestini, le Commissioni Interne delle fabbriche e rappresentanti degli industriali con il tacito assenso della U.I.B. Unione Industriali Biellesi, allo scopo di ottenere aumenti salariali e la disponibilità delle grandi aziende a istituire spacci alimentari – raccolta fra le maestranze di offerte in denaro destinate ai partigiani per le loro necessità giornaliere e invio di quantitativi di tabacco prelevato da un Distributore clandestino in città”.
Fu in quella cerimonia che ci indicò la piccola finestra rotonda di un palazzo – dal colore nocciola chiaro – che si affaccia sul lato sud della piazza da cui vide l’esecuzione. Con una nota di sdegno nella voce ci sottolineò la responsabilità di Giorgio Almirante – torturatore e massacratore di Italiani – di cui in quel periodo si parlava per la proposta indecente del Partito Fratelli d’Italia di intitolargli una via a Roma.
Oltre ai meriti per questa sua preziosa attività clandestina nella SAP, Sergio si era dedicato all’ANPI. Per tanti anni ha tenuta aperta la sede di via Ivrea, ne era diventato il Segretario, vero punto di riferimento per tutti noi delle Sezioni in tema di gestione amministrativa e proselitismo. Alla sua costante presenza, alla sua umiltà ed alla sua tenacia, si deve gran parte del merito di avere traghettato l’ANPI provinciale dai grandi testimoni come lui della Lotta di Liberazione verso la nostra generazione definita quella dei testimoni dei testimoni. Ricordiamo in modo speciale il suo grande desiderio, trasformatori in richiesta concreta verso le Amministrazioni locali, di portare la sede del Comitato provinciale nella Villa Schneider: impresa riuscita nel gennaio dell’anno scorso, quando però le sue condizioni di salute non gli hanno permesso di partecipare all’inaugurazione.
Ancora recentemente ci ha fatto il grande dono di consegnarci diversi documenti sulla Resistenza appartenenti al fratello Fortunio, importante figura del Comitato di Liberazione Nazionale, ed infine di partecipare alla celebrazione del 4 giugno di quest’anno.
Al tempo che viviamo del travisamento della realtà, delle grida per imporre il proprio pensiero, della mancanza di rispetto per chi la pensa in modo diverso dal nostro, la figura signorile di Sergio ci appare una figura degna di essere portata ad esempio delle giovani generazioni, ed anche, e forse a soprattutto, a quelli che usano impropriamente termini come patriota, sovranità popolare, onore e dignità.
Nel darti l’addio Sergio, ti promettiamo che lavoreremo perché le parole ritornino ad avere il senso per cui sono nate. Se ci riusciremo, sarà anche grazie al valore che ad esse la tua vita e le scelte delle persone come te hanno dato. Se non ci riusciremo, continueremo a lavorare perché l’ANPI possa diventare, come desideravi tu, la casa di tutti gli antifascisti. Una casa in cui la tua presenza continuerà ad essere sentita e apprezzata.
Ciao Sergio, grazie di tutto.
Biella, 13 novembre 2019
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo
La drammatica situazione in Bolivia richiede una chiara presa di posizione da parte della comunità internazionale. Ancora una volta in un Paese sudamericano si assiste ad un colpo di Stato. Occorre l’immediato ripristino della legalità, il pieno ritorno alla libertà e alla democrazia in Bolivia attraverso libere elezioni indette dal legittimo presidente alla presenza di osservatori internazionali al di sopra delle parti. Occorre, inoltre, presenza, partecipazione attiva, denuncia da parte di tutti i sinceri e responsabili democratici.
Carla Nespolo
13 novembre 2019
Nell’ambito dei lavori del Consiglio nazionale ANPI (Acqui Terme 9/10 novembre) un omaggio alla perseguitata antifascista e senatrice. “Quando nel 1982 fu nominata Senatrice a vita dal Presidente Pertini e fece il suo ingresso a Palazzo Madama, tutta l’Assemblea si alzò in piedi” ricorda Carla Nespolo
Un centralissimo viale di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, sarà intitolato a Camilla Ravera, prima Senatrice a vita della Repubblica italiana, nata 130 anni fa nella città piemontese. La dedica è frutto del lavoro dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, di concerto con l’Amministrazione cittadina, e l’occasione scelta dal Comune per l’intitolazione è altamente simbolica: lo svolgimento ad Acqui del Consiglio Nazionale dell’ANPI, che riunisce in questi giorni oltre 150 dei massimi dirigenti nazionali e provinciali dell’Associazione. Camilla Ravera, antifascista, dirigente comunista, arrestata nel 1930, venne condannata dal regime a 15 anni di carcere e ne scontò cinque in cella e il resto al confino, fu a Ventotene al tempo in cui nell’isola c’era, tra gli altri, Umberto Terracini. Sarà poi tra le fondatrici dell’UDI (Unione Donne Italiane) e nel dopoguerra parlamentare per due legislature. “Ho avuto il privilegio di conoscerla nel 1976 – ricorda Carla Nespolo, Presidente Nazionale dell’ANPI – quando aprì la prima seduta del nuovo Parlamento, in qualità di componente più anziana, mentre io ero la più giovane a Montecitorio. Quando nel 1982 fu nominata Senatrice a vita dal Presidente Pertini e fece il suo ingresso a Palazzo Madama, tutta l’Assemblea si alzò in piedi. Ciò non è avvenuto ai nostri giorni, con l’astensione della destra nel voto sulla Commissione per il contrasto all’intolleranza, al razzismo, all’antisemitismo e all’istigazione all’odio e alla violenza, voluta dalla Senatrice a vita Liliana Segre. A lei, sopravvissuta ai campi di sterminio, esprimo ancora una volta la mia vicinanza. Bersaglio di vergognosi insulti e minacce, costretta a novant’anni a vivere sotto scorta, le giunga dalla nostra Assise l’abbraccio di tutta l’ANPI”. Sarà proprio Carla Nespolo a guidare la delegazione di partigiani e cittadini che parteciperà all’intitolazione a Camilla Ravera. Anche l’Amministrazione comunale del Sindaco Lorenzo Lucchini sarà rappresentata da una donna, l’Assessora alla Cultura Alessandra Terzolo. L’appuntamento
è fissato alle 8.45 di domani mattina, domenica 10 novembre, davanti al Grand Hotel Nuove Terme. Da lì si snoderà un corteo fino a piazza S. Guido dove sarà scoperta la targa sul viale prospiciente, d’ora in poi intitolato a Camilla Ravera.