Sulla copertina della nuova tessera la rielaborazione, a cura dello studio Origoni Steiner, di un progetto di manifesto per il 25 aprile 1973 realizzato dal noto designer e partigiano Albe Steiner
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo
La drammatica situazione in Bolivia richiede una chiara presa di posizione da parte della comunità internazionale. Ancora una volta in un Paese sudamericano si assiste ad un colpo di Stato. Occorre l’immediato ripristino della legalità, il pieno ritorno alla libertà e alla democrazia in Bolivia attraverso libere elezioni indette dal legittimo presidente alla presenza di osservatori internazionali al di sopra delle parti. Occorre, inoltre, presenza, partecipazione attiva, denuncia da parte di tutti i sinceri e responsabili democratici.
Carla Nespolo
13 novembre 2019
9 Novembre 2019
Nell’ambito dei lavori del Consiglio nazionale ANPI (Acqui Terme 9/10 novembre) un omaggio alla perseguitata antifascista e senatrice. “Quando nel 1982 fu nominata Senatrice a vita dal Presidente Pertini e fece il suo ingresso a Palazzo Madama, tutta l’Assemblea si alzò in piedi” ricorda Carla Nespolo
Un centralissimo viale di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, sarà intitolato a Camilla Ravera, prima Senatrice a vita della Repubblica italiana, nata 130 anni fa nella città piemontese. La dedica è frutto del lavoro dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, di concerto con l’Amministrazione cittadina, e l’occasione scelta dal Comune per l’intitolazione è altamente simbolica: lo svolgimento ad Acqui del Consiglio Nazionale dell’ANPI, che riunisce in questi giorni oltre 150 dei massimi dirigenti nazionali e provinciali dell’Associazione. Camilla Ravera, antifascista, dirigente comunista, arrestata nel 1930, venne condannata dal regime a 15 anni di carcere e ne scontò cinque in cella e il resto al confino, fu a Ventotene al tempo in cui nell’isola c’era, tra gli altri, Umberto Terracini. Sarà poi tra le fondatrici dell’UDI (Unione Donne Italiane) e nel dopoguerra parlamentare per due legislature. “Ho avuto il privilegio di conoscerla nel 1976 – ricorda Carla Nespolo, Presidente Nazionale dell’ANPI – quando aprì la prima seduta del nuovo Parlamento, in qualità di componente più anziana, mentre io ero la più giovane a Montecitorio. Quando nel 1982 fu nominata Senatrice a vita dal Presidente Pertini e fece il suo ingresso a Palazzo Madama, tutta l’Assemblea si alzò in piedi. Ciò non è avvenuto ai nostri giorni, con l’astensione della destra nel voto sulla Commissione per il contrasto all’intolleranza, al razzismo, all’antisemitismo e all’istigazione all’odio e alla violenza, voluta dalla Senatrice a vita Liliana Segre. A lei, sopravvissuta ai campi di sterminio, esprimo ancora una volta la mia vicinanza. Bersaglio di vergognosi insulti e minacce, costretta a novant’anni a vivere sotto scorta, le giunga dalla nostra Assise l’abbraccio di tutta l’ANPI”. Sarà proprio Carla Nespolo a guidare la delegazione di partigiani e cittadini che parteciperà all’intitolazione a Camilla Ravera. Anche l’Amministrazione comunale del Sindaco Lorenzo Lucchini sarà rappresentata da una donna, l’Assessora alla Cultura Alessandra Terzolo. L’appuntamento
è fissato alle 8.45 di domani mattina, domenica 10 novembre, davanti al Grand Hotel Nuove Terme. Da lì si snoderà un corteo fino a piazza S. Guido dove sarà scoperta la targa sul viale prospiciente, d’ora in poi intitolato a Camilla Ravera.
Il testo redatto dalla Confederazione italiana tra le Associazioni combattentistiche e partigiane
Sul nuovo numero di www.patriaindipendente.it, il periodico dell’ANPI, Gad Lerner e Laura Gnocchi raccontano come sta procedendo il lavoro di realizzazione dell’archivio multimediale “Noi, partigiani” promosso dall’ANPI col contributo fondamentale dello SPI-CGIL
Da sinistra: il giornalista Gad Lerner, Andrea Liparoto, componente della Segreteria nazionale Anpi, la giornalista Laura Gnocchi alla presentazione del progetto “Noi, partigiani” svoltasi a Roma il 30 maggio scorso nella sede nazionale dell’Anpi
11 Settembre 2019
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI per il quotidiano la Repubblica
La Presidente dell’ANPI, Carla Nespolo: “Lo ribadisco: si sciolgano le organizzazioni fasciste. La provocazione dei saluti romani sotto il Parlamento è l’ennesima prova che siamo di fronte ad un fenomeno che va fermato. Bene ha fatto Fb ad oscurare le pagine di CasaPound e Forza nuova. Ora mi appello al Governo e alla magistratura: basta tentennamenti, stop ai partiti e ai gruppi fascisti. Applichiamo fino in fondo la Costituzione”
Da “la Repubblica” dell’11 settembre 2019
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo, sull’approvazione della “legge sicurezza bis”
Il testo dell’appello della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo
Mi appello a voi Senatori della nostra amata Repubblica perché votiate contro la trasformazione in legge del decreto sicurezza bis. Si inaspriscono le sanzioni e si applicano pene aggiuntive per i viaggi della disperazione. Si usa il pugno di ferro e si introducono nuove fattispecie di reato per cortei e manifestazioni. Tutto ciò contrasta gravemente con la civiltà del nostro Paese e peggiora radicalmente il livello reale di sicurezza dei cittadini. Ci si contrappone al disposto costituzionale, a consolidate normative internazionali, persino all’obbligo giuridico del soccorso a chi è in pericolo. La grande posta in gioco è lo stato di diritto, la salvaguardia e il rispetto delle libertà delle persone, la spinta verso l’eguaglianza, in sostanza le più grandi conquiste della Resistenza da cui è nata la Repubblica democratica. C’è odore di stato di polizia. Siamo in presenza di un imbarbarimento del dibattito pubblico, del dilagare di serbatoi di odio e di rancore nella vita quotidiana, di un degrado allarmante della convivenza civile. Con questa legge aumenteranno tensioni, divisioni, ansie, angosce, paure. Ci stiamo separando da quella idea di piena democrazia voluta dai Costituenti e perseguita con passione nei tanti decenni in cui l’Italia è uscita dalla catastrofe della guerra ed è diventata un grande Paese aperto, solidale, moderno. Siamo giunti a un punto estremo di offesa alla convivenza fra cittadini e di scardinamento della nostra bella storia di civiltà democratica. Al di là delle procedure e dello stesso esito della votazione, so che in tanti di voi, indipendentemente dalle appartenenze partitiche, c’è preoccupazione e forse imbarazzo e turbamento davanti a questo voto, che rimarrà nella storia politica di ciascuno; mi auguro che prevalga il vostro senso di responsabilità individuale, la vostra coscienza costituzionale: dal collasso della democrazia nascerebbe solo un’Italia peggiore, più isolata, più divisa, più povera, più meschina. E molto meno libera.
Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
31 luglio 2019
11 Luglio 2019
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo
Esprimo grave preoccupazione per i contenuti di alcune modifiche costituzionali e legislative volute dal Governo e per il metodo con cui si sta operando per realizzarle. Le modifiche costituzionali attengono alla riduzione del numero di parlamentari e al referendum propositivo. Quelle legislative al cosiddetto regionalismo differenziato. Si discute e si procede sull’insieme di tali cambiamenti senza alcun coinvolgimento dei cittadini anzi, come nel caso del regionalismo, nel segreto di trattative da tempo in corso fra il ministero competente e le singole Regioni che hanno richiesto tale autonomia differenziata. L’Italia che sembra prefigurarsi è molto diversa da quella disegnata dalla Costituzione. Viene svilita la funzione del Parlamento: sia a causa del numero di parlamentari troppo limitato rispetto al numero di abitanti, con ulteriori effetti negativi sulla reale rappresentatività dei parlamentari, sia per la configurazione di un istituto referendario concorrenziale col Parlamento e non integrativo delle funzioni di Camera e Senato, sia infine per lo svuotamento dei poteri delle Camere e, più in generale, dello Stato rispetto ad alcune regioni. Non solo: pur prendendo atto di differenze profonde – per quello che si può sapere sino ad oggi – fra i progetti di autonomia differenziata del Veneto e della Lombardia rispetto all’analogo progetto dell’Emilia Romagna, essi presupporrebbero più poteri alle regioni che lo richiedono, un trasferimento di competenze su una vastissima gamma di temi, fra cui scuola, sanità, trasporti, ambiente e potrebbe prevedere, almeno nelle intenzioni di alcune regioni, particolari e consistenti vantaggi economici per alcuni territori, sancendo così, giuridicamente e non soltanto come situazione di fatto cui rimediare, un’Italia a due o più velocità. Dopo un secolo di lotte per il riequilibrio fra sud e nord – la cosiddetta “questione meridionale” – si sancirebbe l’abbandono dell’obiettivo del riequilibrio lasciando il Mezzogiorno al suo destino. In concreto questo vorrebbe dire definire per legge la diseguaglianza territoriale dei diritti dei cittadini e marginalizzare le funzioni dello Stato, mettendo a repentaglio elementi costitutivi dell’unità e dell’identità nazionale. Nessuna modifica deve stravolgere lo spirito della Costituzione. In particolare va salvaguardata, anzi opportunamente rivitalizzata la natura parlamentare della Repubblica italiana, il suo essere “una e indivisibile” e va pienamente attuato quell’articolo 3, comma secondo della Costituzione, che impone alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, anche di tipo territoriale, i quali, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, sono un ostacolo al pieno sviluppo della persona e alla sua partecipazione civile.
Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo
Ho accolto con gioia la notizia del provvedimento del Gip di Agrigento che restituisce la libertà a Carola Rackete. Una decisione che conferisce alta dignità e imprescindibilità al lavoro di tante donne e uomini guidati esclusivamente dalla bussola dei diritti e del rispetto della vita umana. Ma esprimo anche indignazione e preoccupazione per il violento attacco al Gip da parte del Ministro dell’Interno. La magistratura è un potere autonomo e metterla in discussione, addirittura denigrarla quando non agisce in modo corrispondente alle aspettative del Governo vuol dire superare il limite consentito dal sistema costituzionale, tentare di sovvertire l’ordine democratico dello Stato. Tutte le forze politiche che sostengono questa linea eversiva sono corresponsabili.
Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
3 luglio 2019