Archive for the ‘Nazionali’ category
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Maggio 29th, 2018
Il Presidente della Repubblica ha rispettato i doveri affidatigli dalla Costituzione. La richiesta di metterlo in stato di accusa è perciò un atto grave e pericoloso perché può dare spazio a spinte eversive in una fase molto delicata della vita del Paese. Oggi c’è un vero e proprio allarme democratico. Faccio appello a tutte le forze politiche che hanno a cuore la tenuta civile dell’Italia e la saldezza delle Istituzioni, a tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro opzioni ideali e dalle loro scelte elettorali, alla massima unità a difesa della Repubblica antifascista e della Costituzione. L’ANPI esprime piena solidarietà al Presidente Mattarella.
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Maggio 20th, 2018
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Maggio 15th, 2018
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo
Siamo indignati per il bagno di sangue che sta avvenendo in Palestina. La decisione americana di spostare la propria ambasciata a Gerusalemme e l’entusiastico consenso del governo israeliano contraddicono la storia millenaria di una città internazionale, culla e luogo di culto di varie religioni. Tale decisione è vissuta come un gravissimo oltraggio ed è stata condannata nel dicembre 2017 dalla Assemblea generale dell’ONU. L’inaugurazione dell’ambasciata, le stragi delle scorse settimane e il massacro di ieri potranno causare conseguenze gravissime per Israele e Palestina, per il Medio Oriente e per il mondo intero. È sconcertante l’impotenza della comunità internazionale. In altri casi per molto meno sono stati assunti concreti provvedimenti. Non basta l’assenza delle delegazioni della grande maggioranza dei Paesi dell’UE all’inaugurazione dell’ambasciata americana. Le Nazioni Unite e l’Unione Europea si muovano immediatamente. I governi europei e gli stessi partiti italiani assumano una posizione chiara e ferma. Mai come oggi occorre rilanciare la proposta di due popoli in due Stati, perché la politica dei muri e della repressione feroce porta soltanto a nuovi e catastrofici sviluppi.
Carla Nespolo – Presidente Nazionale ANPI
15 maggio 2018
Roma, 7 maggio 2018
L’ANPI e alcune questioni connesse al 25 aprile
Come ogni anno, forse questo 2018 ancora di più, il 25 aprile è stata una grande giornata di festa e di memoria attiva, un appello contro ogni fascismo, razzismo e nazismo, una richiesta corale di pace e di giustizia nel mondo. Come ogni anno l’ANPI è stata l’anima della quasi totalità di tali manifestazioni, promosse per lo più in collaborazione con ciascun Comune e con altre associazioni e organizzazioni. È perciò giusto ribadire a tutti i Sindaci ed alle altre autorità preposte la richiesta di rispettare ed onorare il 25 aprile come Festa nazionale della Repubblica.
Ma anche quest’anno, come già avvenuto in qualche circostanza passata, vi sono stati limitati tentativi di esclusioni, autoesclusioni o autoallontanamenti che si potevano e si possono evitare costruendo un clima di dialogo e di confronto da parte di questa o quella comunità.
Colpisce vedere come l’attenzione dei media si sia concentrata prevalentemente su tali episodi, invece che sul carattere popolare, nazionale e unitario della quasi totalità delle manifestazioni.
La questione più dolorosa riguarda alcune comunità ebraiche che, difformemente da tutte le altre, hanno disertato l’iniziativa promossa dall’ANPI in base a due presupposti: il primo è la presunta illegittimità della presenza di qualsiasi segno della questione palestinese nel contesto della manifestazione; il secondo è la richiesta perentoria, meglio, l’imposizione di un obbligo che l’ANPI avrebbe, e cioè quello di impedire nelle manifestazioni qualsiasi riferimento, diretto o indiretto, alla questione palestinese.
Ci paiono richieste che non solo contrastano con i principi di tolleranza e di disponibilità che dovrebbero caratterizzare tali manifestazioni, ma che attribuiscono all’ANPI un “dovere” peraltro inammissibile costituzionalmente, ove all’art. 21 si dispone che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Per la manifestazione di Roma, l’ANPI ha deciso di essere rappresentata in corteo solo dalle bandiere della Resistenza italiana ed europea. Ma tale proposta non poteva né può essere ritenuta un impedimento alla libertà di espressione di chiunque volesse partecipare all’iniziativa.
L’ANPI dai tempi della sua nascita, com’era ovvio e doveroso, ha fatto propria la causa del contrasto irriducibile ad ogni discriminazione, come peraltro enunciato dalla Costituzione, ove si afferma che tutti i cittadini “hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
L’ANPI in ogni modo ed in ogni forma, come parte integrante ed ineliminabile della formazione antifascista e democratica, ha contribuito a informare sul dramma della Shoah, approfondendo, scavando, rivelando, promuovendo incontri e convegni, disponendo centinaia di articoli sulla sua stampa, a sostegno di una parte sola: la parte degli ebrei sterminati con la Shoah e dei sopravvissuti. Questo – sia chiaro – era, è e sarà un preciso e intramontabile dovere dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Per questo l’ANPI condanna senza appello le parole di Abu Mazen che attribuiscono proprio agli ebrei delle responsabilità sulle ragioni del loro sterminio: parole gravi, inaccettabili e irricevibili.
L’ANPI, pur non confondendo mai due questioni collegate ma distinte, e cioè la Shoah e lo Stato d’Israele, ha sempre affermato la legittimità di tale Stato ed il diritto alla pace ed alla sicurezza dei suoi cittadini, sostenendo peraltro anche il diritto del popolo palestinese a un proprio Stato, ma l’ANPI ha criticato, giudicando sempre i fatti e mai i governi come tali, le scelte del governo di Israele quando queste apparivano in contrasto con i principi ispiratori della pace, della libertà, della convivenza fra i popoli e dei diritti umani.
Di conseguenza l’ANPI ritiene legittimo e doveroso criticare – come peraltro ha fatto gran parte della comunità mondiale ed anche parte dell’opinione pubblica israeliana – ciò che è ripetutamente avvenuto al valico di Karni dove, com’è noto, sono stati uccisi decine di palestinesi e feriti migliaia di palestinesi, quanto meno per uso sproporzionato della forza. Tutto ciò non ha nulla a che vedere né con la Shoah né con l’antisemitismo; si tratta di due categorie che nella loro tragica unicità non possono e non devono essere utilizzate come un’accusa infamante contro chiunque critichi qualsiasi azione militare o civile da parte del governo israeliano nei territori della West Bank.
In occasione del 25 aprile, sia pure in modo sporadico, è emerso contro l’ANPI in qualche comunità e in qualche personalità del mondo ebraico italiano un’ostilità stupefacente che crea amarezza e tensioni. Sovente l’elemento scatenante di tali polemiche è stata la contestazione – o l’ipotesi della contestazione – alla presenza della Brigata Ebraica e della sua bandiera nei cortei. La Brigata Ebraica è stata a tutti gli effetti parte degli eserciti alleati che hanno contribuito a liberare l’Italia dal nazifascismo. Abbiamo detto, diciamo e diremo che ogni contestazione e a maggior ragione ogni violenza contro la Brigata Ebraica va condannata fermamente. Aggiungiamo, anche se è ovvio, che più in generale va condannata fermamente ogni violenza di qualsiasi genere sia nel corso della manifestazioni del 25 aprile, sia in qualsiasi altra manifestazione.
L’ANPI nei limiti delle sue forze, ma nel rigore dei suoi principi, farà il possibile perché tutte le comunità possano incontrarsi e dialogare sapendo che le politiche di muri e di frontiere portano alla lunga solo odi e rancori, ed in ultima analisi nuovi disastri.
Il 25 aprile di quest’anno è stato caratterizzato ovunque da parole d’ordine di pace e di antifascismo, cogliendo così i temi oggi essenziali della battaglia per la democrazia: il contrasto allo scenario di tensioni internazionali e di guerre che si va purtroppo estendendo e la lotta contro formazioni di tipo neofascista, neonazista e razzista che da tempo in Italia e in Europa hanno pericolosamente rialzato la testa. L’ANPI ribadisce che solo un grande movimento unitario, come quello che si è manifestato in occasione del 25 aprile di quest’anno, potrà efficacemente lottare per la pace nel mondo e vincere la sfida contro i neofascisti.
PRESIDENZA E SEGRETERIA NAZIONALI ANPI
- Debutto venerdì 12 settembre, alle 19, con un’ospite speciale Wanda Canna: staffetta partigiana di Borgosesia, donna dal carattere forte e grande ironia, che racconterà alcuni aneddoti legati al periodo degli scioperi del 43 e 44, aprendo così le tre giornate teatrali di totale immersione nel Contratto della Montagna.
- Sabato 13 settembre, alle 19, ospite Giorgio Lozia, miaglianese, ricercatore del gusto, scrittore di libri relativi alla tradizione culinaria biellese e alla Valle Cervo, in particolare. Per Fabbrica di guerra ripropone una lezione creata appositamente per noi sui cibi del periodo della guerra, raccogliendo piatti curiosi e le testimonianze di signore la cui età media è intorno ai 90 anni, Alba Albertazzi, Bianca Rosa Gremmo Zumaglini e Rosa di 104 anni.
- Domenica 14 settembre, sempre alle 19, la Dott.ssa Elena Accati ci presenterà il suo libro: “Infanzia di guerra in Valle Cervo: un giardino di ricordi”. La sua testimonianza di bambina sfollata in quel periodo in Valle Cervo, è ricca di spunti e riflessioni e di testimonianze di altri protagonisti di un’epoca dolorosa. Il libro si snoda attraverso dodici capitoli. Ognuno di essi ha come filo conduttore una specie vegetale.
Debutta, dopo mesi di preparativi, un evento di teatro partecipato al Lanificio Botto di Miagliano. Più di 60 le persone coinvolte nella creazione di uno spettacolo ad ampio respiro che ha scelto come luogo di rappresentazione gli spazi infiniti di un opificio fermo da quasi 30 anni. Il Lanificio vuole essere emblema di tutte le fabbriche del Biellese, che in qualche modo possono rivivere e, soprattutto, vuole raccontare una storia del nostro passato per ancorarci al presente: Il Contratto della Montagna, accordo sindacale rivoluzionario avvenuto nel 1944 in pieno conflitto mondiale.
Il titolo dello spettacolo è FABBRICA DI GUERRA e vede il pubblico trasformarsi per una sera, tra stupore, finzione e divertimento in operaio dell’epoca proiettato in un mondo governato da misere condizioni di vita, dalla fame, l’ingiustizia, l’oppressione. E’ previsto dress code, ma nel caso in cui l’abbigliamento presentato alle costumiste non sia consono esse provvederanno a fornire allo spettatore adeguato travestimento!
All’ingresso, con il biglietto da 15 euro, si riceve anche la TESSERA ANNONARIA che dà diritto alla razione di guerra e alla scelta di abiti (da restituire all’uscita)
ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
Operaia/donna anni ’40
- Gonna appena sotto il ginocchio, svasata o a pieghe (no gonne a tubo)
- Camicetta maniche lunghe o corte, meglio se arricciate all’attaccatura, di cotone o maglina (in alternativa a gonna e camicetta vestito intero dalla stessa linea)
- Eventuale golfino lunghezza vita, abbottonato davanti
- Scarpe basse, con mezzo tacco comodo oppure di linea ortopedica (no scarpe da ginnastica)
- Tessuti: tinta unita, fiorellini, righe, pois
Operaio/uomo anni ’40
- Pantaloni comodi a vita alta di linea classica preferibilmente con pinces, di colori scuri
- Camicia maniche lunghe o corte, tinta unita o a quadri poco appariscenti
- Gilet di tessuto o maglia
- Eventuale pullover scollo a V
- Scarpe comode allacciate o scarponcini (no scarpe da ginnastica)
Idem per bambini e ragazzi, colori adeguati e pantaloncini per i maschietti o gonne per le femminucce.
Informazioni contrattodellamontagna@gmail.com
Prenota on line o passa dalle rivendite per acquistare il biglietto
http://www.contrattodellamontagna.com/#/prenotateatro

Si terrà i prossimi 30 e 31 agosto la seconda sessione dei laboratori per FABBRICA di GUERRA.
Prenotatevi qui : http://www.contrattodellamontagna.com/#/prenotalaboratorio
Questi gli appuntamenti dettagliati :
I COSTUMI DI FABBRICA DI GUERRA
con Laura Rossi in collaborazione con altre realtà locali
il 30 agosto 2014 dalle 15 alle 18
Massimo 15 persone
L’obbiettivo è quello di ricreare l’atmosfera dell’epoca utilizzando semplici risorse, le basi del cucire e l’utilizzo del recupero e del riuso. Il Laboratorio prevede cenni di storia del costume, la moda negli anni di guerra, abiti da lavoro e divise militari, rudimenti di sartoria, ricerca storica e iconografica. Sono previste altre sezioni di laboratorio nei mesi di agosto/settembre. Abbigliamento dell’epoca. Storia del costume. Operai, industriali, partigiani, militari. Studio degli elementi distintivi. Ricerca e raccolta materiali, realizzazione di costumi originali.
I PERSONAGGI DI FABBRICA DI GUERRA
con Fabio Banfo e Manuela Tamietti
il 31 agosto 2014 dalle 14.30 alle 18.30
Laboratorio teatrale gratuito per formare comparse, animatori e attori di Fabbrica di guerra.
Studio dei personaggi: industriali, operai, uomini armati, partigiani, fascisti, nazisti.
Due registi per scoprire attraverso le testimonianze dell’epoca come si viveva, come si pensava, quali erano i sogni e le aspirazioni di un’epoca sconvolta dall’assenza di pace, cibo e libertà. Presentazione dei personaggi. Il Laboratorio prevede altri momenti di condivisione e di ricerca e la presenza di testimoni dell’epoca.
I CIBI DI FABBRICA DI GUERRA
con Giorgio Lozia
il 30 agosto 2014 dalle 10 alle 12
Laboratorio sull’alimentazione dell’epoca. Generi razionati: 200 g di pane al giorno, 400 g di carne al mese, 500 g di zucchero al mese…. La tessera annonaria. L’Araf.

Al ex lanificio Botto di Miagliano questo sabato il laboratorio sull’alimentazione per il debutto previsto per settembre
Continuano i lavori di allestimento dello spettacolo “Fabbrica di guerra” che debutterà a settembre, prodotto dall’associazione Storie di piazza e Amici della lana, il lavoro racconterà il contratto della Montagna alle soglie del 70° anniversario della liberazione. Il progetto di allestimento ha anche L’obiettivo di formare delle persone che parteciperanno attivamente alla preparazione dello spettacolo che verrà rappresentato a settembre all’interno della fabbrica stessa.
Per questo sabato, 26 luglio, è programmato il laboratorio sull’alimentazione dell’epoca.
Generi razionati: 200 g di pane al giorno, 400 g di carne al mese, 500 g di zucchero al mese…. La tessera annonaria. La Raf.
Orari dalle 10 alle 12.
Prenotazioni e approfondimenti su www.contrattodellamontagna.com

il 2 agosto per le celebrazioni del 70° anniversario della Liberazione
Festa popolare per ricordare la stipula del
CONTRATTO DELLA MONTAGNA
Dalle ore 18.00 manifestazione di apertura con introduzione a cura di Simonetta Vella.
A seguire: cena a tema, musiche e balli con Quinta Rua e Biella Trad!
Menù € 15,00
- Peperoni in bagna caoda
- Giardiniera di verdure
- Salame a coltello
- Maccagno con marmellata di cipolle
- Frittatina alle erbe con spuma di San carlin
- Polenta concia
GRADITA PRENOTAZIONE!!!!!
info: 3396582819
http://www.contrattodellamontagna.com/
anpi.biella@libero.it

Al ex lanificio Botto di Miagliano questo sabato il laboratorio teatrale per il debutto previsto per settembre
Continuano i lavori di allestimento dello spettacolo “Fabbrica di guerra” che debutterà a settembre, prodotto dall’associazione Storie di piazza e Amici della lana, il lavoro racconterà il contratto della Montagna alle soglie del 70° anniversario della liberazione. Il progetto di allestimento ha anche L’obiettivo di formare delle persone che parteciperanno attivamente alla preparazione dello spettacolo che verrà rappresentato a settembre all’interno della fabbrica stessa.
Per questo sabato, 19 luglio, è programmato il laboratorio teatrale gratuito per formare comparse, animatori e attori di Fabbrica di guerra.
Studio dei personaggi: industriali, operai, uomini armati, partigiani, fascisti, nazisti.
Due registi Fabio Banfo e Manuela Tamietti per scoprire attraverso le testimonianze dell’epoca come si viveva, come si pensava, quali erano i sogni e le aspirazioni di un’epoca sconvolta dall’assenza di pace, cibo e libertà. Presentazione dei personaggi. Il Laboratorio prevede altri momenti di condivisione e di ricerca e la presenza di testimoni dell’epoca.
Orari dalle 15 alle 18.
Prenotazioni e approfondimenti su www.contrattodellamontagna.com
