20 Febbraio 2019
20 Febbraio 2019
La risposta del ministro Tria di non considerare “prioritario” lo sgombero della sede illegittimamente occupata da CasaPound a Roma, da ben 15 anni, è un vero scandalo ed un affronto all’Italia democratica. Le ragioni “tecniche” addotte dal ministero sono la foglia di fico per coprire l’evidente protezione che questo governo sta dando ad un’organizzazione dichiaratamente neofascista che, in quanto tale, dovrebbe essere sciolta in base alla XII Disposizione finale della Costituzione.
L’occupazione abusiva di un intero stabile avviene mentre il Governo ha buttato in mezzo alla strada centinaia di poveretti senza lavoro, senza reddito, senza assistenza e senza tetto. Essa è un’offesa a Roma, la cui Sindaca da tempo aveva richiesto lo sgombero della sede. Ed è un oltraggio alla storia di questa città, Medaglia d’oro della Resistenza.
Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
Roma, 20 febbraio 2019
Il 21 Febbraio ricorre il 75° anniversario della fucilazione al Cimitero di Santa Liberata a Mosso di 7 giovani partigiani da parte dei militi fascisti del 63° Battaglione M “Tagliamento”, al comando del famigerato Merico Zuccari.
Il sacrificio dei 7 patrioti, Francesco Crestani, Palmino Camerlo, Corrado Lanza, Roberto Arrigoni, Antonio Gavasso, Frank Bowes e Harry Miller, ha contribuito alla sconfitta della dittatura fascista e degli occupanti tedeschi e dato il via alla costruzione della Repubblica democratica.
Frank Bowes, neozelandese, e Harry Miller, australiano, si erano aggregati ai partigiani per continuare la battaglia contro i nazi-fascisti, dopo la fuga da un campo di prigionia della pianura biellese.
Tutti noi abbiamo un debito di riconoscenza verso i 7 partigiani e verso tutti coloro che tra il 1943 e il 1945 hanno sacrificato la loro vita per la libertà.
Per questo in collaborazione con la scuola secondaria di primo grado di Mosso il Comune organizza la commemorazione del 75° anniversario dell’eccidio.
Il programma prevede lo svolgimento di un corteo con partenza dal municipio alle ore 10 di Mercoledì 20 Febbraio, l’arrivo al monumento presso il cimitero, la commemorazione dei 7 martiri e degli eventi che portarono alla loro fucilazione, la posa di una corona d’alloro e l’esecuzione degli inni nazionali italiano, neozelandese e australiano da parte degli alunni della scuola secondaria di I grado di Mosso, guidati dal prof. Mattia Gamba.
Alla manifestazione oltre ai Sindaci, alle altre autorità civili e militari e alla cittadinanza sono stati invitati gli ambasciatori di Nuova Zelanda e Australia in Italia.
Programma:
7 Febbraio 2019
Il Comitato Nazionale dell’Anpi esprime grande preoccupazione per la situazione creatasi in Venezuela e per i suoi contraccolpi internazionali. Vanno tutelati i principi fondamentali della convivenza internazionale: il principio dell’autodeterminazione dei popoli e della non ingerenza negli affari interni di un altro Stato sovrano, la difesa dello stato di diritto, la tutela dei diritti umani, il ripudio di qualsiasi violenza.
Il Comitato Nazionale dell’Anpi, nel pieno rispetto dell’autonomia del Venezuela, auspica che tutte le forze in campo in quel Paese – governo, opposizione, esercito, magistratura, società – compongano l’attuale crisi ritornando tutti alle regole dello stato di diritto, bandendo qualsiasi forma di violenza e garantendo assieme sia la libertà di espressione e di associazione sia i diritti delle forze d’opposizione.
Il Comitato Nazionale dell’Anpi critica ogni forma di ingerenza esterna, a cominciare dall’immediato riconoscimento da parte del presidente americano Trump e di numerosi Paesi europei di chi si è autoproclamato presidente.
L’ingerenza negli affari interni di Stati sovrani, in questo scorcio del nuovo secolo, è spesso sfociata in aggressioni armate o guerre civili, sempre con conseguenze catastrofiche, come in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Ucraina.
La presa di posizione del Presidente degli Stati Uniti ha profondamente diviso la comunità internazionale innescando reazioni e tensioni mondiali pesanti e molto pericolose. Nel nuovo mondo attuale, così carico di conflitti e di guerre, occorre invece una nuova spinta per la pacifica convivenza, per una fattiva collaborazione internazionale, per il pieno rispetto di ciascun popolo.
Le politiche dell’UE si devono ispirare ai principi del diritto, della solidarietà e della non ingerenza.
Il Comitato Nazionale ritiene necessario un intervento dell’ONU per scongiurare qualsiasi ingerenza esterna e per una pacifica composizione della crisi venezuelana.
Venerdì 8 Febbraio 2019
Serata ricca di emozioni al Museo del Territorio Biellese, dov’è stato proiettato il docufilm “Il Prezzo della Libertà. Angelo Cova, un professore antifascista”.
In apertura gli interventi del presidente del Comitato provinciale biellese dell’Anpi Gianni Chiorino, dell’assessore alla Cultura di Biella Teresa Barresi, di Angelo Penna, nipote del professor Angelo Cova, e di Piergiorgio Clerici, regista del docufilm.
Un ringraziamento va all’Assessorato alla Cultura del Comune di Biella, che ha patrocinato l’evento, consentendo di raccontare anche qui la straordinaria vicenda di Angelo Cova, luminosa figura di antifascista.
Il Comitato Provinciale Biellese dell’A.N.P.I., in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Biella, ha il piacere di presentare – nell’ambito delle iniziative commemorative del Giorno della Memoria 2019 – il film “Il Prezzo della Libertà. Angelo Cova, un professore antifascista”, realizzato dalla Casa della Resistenza di Sala Biellese per la regia di Piergiorgio Clerici.
Oppositore del fascismo fin dagli anni Venti, Angelo Cova fu a lungo osteggiato dal regime prima di trovare impiego come insegnante a Biella. Tra i primi a partecipare alla formazione del movimento partigiano biellese, fu arrestato nel dicembre 1943 e deportato nel campo di sterminio di Mauthausen-Gusen, da dove fece ritorno nell’estate del 1945 ormai irrimediabilmente debilitato nel fisico.
Il film ricostruisce i tratti salienti della vicenda umana di Angelo Cova attraverso i ricordi della figlia Vittoria (1935) – integrati da ricerche d’archivio – e la preziosa testimonianza di Giulio Jona (1931), a cui nel dicembre 1943 la famiglia Cova offrì ospitalità e aiuto per sottrarsi alla persecuzione nazista contro gli ebrei.
Appuntamento VENERDÌ 8 FEBBRAIO alle ore 21:00 presso la Sala Convegni del Museo del Territorio Biellese (Chiostro di San Sebastiano – via Quintino Sella, 54) – Ingresso libero
Info: 340 9687191 /museoresistenzasala@gmail.com