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Maggio 17th, 2018

Sabato 19 maggio 2018, alle ore 15:00, presso la Casa della Resistenza di Sala Biellese sarà inaugurata la mostra “ALBA DI SANGUE E DI GLORIA – Mottalciata, 17 maggio 1944”.
Realizzata dalla Casa della Resistenza di Sala Biellese in collaborazione con l’amministrazione comunale di Mottalciata – un particolare ringraziamento va al sindaco, Roberto Vanzi – con le sezioni A.N.P.I. Cossato-Vallestrona e Vallecervo, e con il patrocinio dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia, la mostra è frutto di una accurata ricerca basata su documenti d’archivio, fonti bibliografiche e testimonianze, e ricostruisce le vicende che portarono all’eccidio di Mottalciata del 17 maggio 1944, nel quale furono uccisi venti partigiani della 2a Brigata Garibaldi – tre in combattimento, diciassette per fucilazione – dai militi fascisti della legione Tagliamento.
Si trattò di uno degli episodi più sanguinosi della lotta di Liberazione nel Biellese – al pari della fucilazione di piazza Q. Sella a Biella del 4 giugno 1944, del massacro di Salussola dell’8 marzo 1945 e della strage di Santhià e Cavaglià del 29-30 aprile 1945 – che suscitò commozione e sdegno per le modalità con cui si consumò: i garibaldini furono infatti preventivamente neutralizzati con l’impiego di un narcotico mescolato al vino e non furono quindi in grado – ad eccezione di tre – di opporre resistenza.
La mostra ricostruisce anche i tratti biografici dei partigiani uccisi, nel tentativo di restituire loro quella dimensione umana che consenta di comprendere chi fossero realmente i “ribelli” e quali fossero le motivazioni alla base della loro scelta di opporsi al nazifascismo.
Alla parte documentale e fotografica si affianca l’esposizione di due preziosi cimeli messi a disposizione dalla sezione A.N.P.I. Vallecervo: gli scarponi indossati quel giorno da uno dei partigiani uccisi, il cossatese Aldo Aglietti, e la corda con cui lo stesso fu legato dopo esser stato fatto prigionero.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 21 ottobre 2018 con i seguenti orari:
dal 19 maggio al 30 giugno: sabato dalle 14:30 alle 17:30
dal 7 luglio al 21 ottobre: sabato dalle 15:00 alle 18:00 / domenica dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00
Casa della Resistenza
Via Ottavio Rivetti 5
Sala Biellese
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Maggio 15th, 2018
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Maggio 15th, 2018

La Casa della Resistenza di Sala Biellese ha il piacere di presentare, al Cinema Verdi di Candelo, il film “Il Prezzo della Libertà – realizzato per il Giorno della Memoria 2018 – sulla figura del professor Angelo Cova (1892-1945).
Antifascista fin dagli anni Venti, Angelo Cova fu a lungo osteggiato dal regime prima di trovare impiego come insegnante a Biella. Tra i primi a partecipare alla formazione del movimento partigiano biellese, fu arrestato nel dicembre 1943 e deportato nel campo di sterminio di Mauthausen-Gusen, da dove fece ritorno nell’estate del 1945 ormai irrimediabilmente debilitato nel fisico.
Il film ricostruisce i tratti salienti della vicenda umana di Angelo Cova attraverso i ricordi della figlia Vittoria (1935) – integrati da ricerche d’archivio – e la preziosa testimonianza di Giulio Jona (1931), a cui nel dicembre 1943 la famiglia Cova offrì ospitalità e aiuto per sottrarsi alla persecuzione nazista contro gli ebrei.
INGRESSO LIBERO
Info: 340 9687191 / museoresistenzasala@gmail.com

LA LUNGA RESISTENZA 1936-1945
Gli antifascisti italiani dalla guerra di Spagna alla Resistenza
Presentazione del web documentario e concerto del trio La Desbandá
Venerdì 27 Aprile 2018, ore 20.30
Sede ANPI – Villa Schneider
Biella – P.zza A. Lamarmora, 6
Saluti Gianni Chiorino (Presidente ANPI Biellese)
Introduce Andrea Stroscio (Direttivo ANPI Biellese)
Presentazione Italo Poma (Presidente AICVAS) e Luciano D’Onofrio (Regista)
Proiezione di una selezione di momenti salienti tratti dai 220 minuti di filmati e interviste che compongono il documentario.
Concerto del trio La Desbandá.
La Guerra Civile spagnola fu un esempio di guerra totale. Per la prima volta ci furono bombardamenti su obiettivi civili. In primis, il massacro della strada che da Málaga porta ad Almería, dove morirono circa 5.000 civili, bambini, anziani e donne in fuga, evento noto come La Desbandá. Un vero e proprio scenario di prova di quella che sarebbe stata, purtroppo, la Seconda Guerra Mondiale. La Guerra Civile spagnola fu caratterizzata anche dall’intervento di migliaia di volontari, provenienti da 52 paesi dei 5 continenti. Erano le Brigate Internazionali. Per la prima volta volontari arrivati da tutto il mondo si arruolavano per lottare per la libertà e la democrazia, in una Europa minacciata dal fascismo. Dal 1936 al 1939 furono quasi 50.000 gli antifascisti accorsi da tutto il mondo per difendere la Repubblica Spagnola aggredita dal nazifascismo. Tra questi 5.000 italiani che, sconfitti in Spagna, continuarono la loro battaglia nella Resistenza fino alla Liberazione. La loro storia è ora raccontata in un webdocumentario che, oltre ad utilizzare interviste a storici ed esperti, ha consentito di pubblicare e valorizzare foto e testimonianze inedite dell’archivio dell’AICVAS. Il webdoc, dal titolo La lunga Resistenza, è prodotto dall’Aicvas e realizzato dalla cooperativa Cinefonie di Torino con il contributo della Presidenza del Consiglio nell’ambito dei progetti per il 70esimo della Resistenza. La fruizione di questa importante opera è totalmente gratuita. Il docu-web è visibile interamente on line (www.lalungaresistenza.it).
L’AICVAS (Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna), riafferma e promuove gli ideali che sostennero i combattenti di ogni fede e provenienza, nella lotta per la libertà della Repubblica di Spagna e di tutti i popoli da ogni forma di tirannide ed ingiustizia sociale, per la dignità ed il progresso umano e la pace, promuovendo opportune iniziative anche in collaborazione con associazioni od enti di altri paesi che operino in parallelo all’AICVAS e principalmente con associazioni di combattenti della Resistenza, di deportati dal nazifascismo, di perseguitati per motivi politici, razziali o religiosi e delle vittime di ogni altra forma oppressiva ed antidemocratica ovunque nel mondo. E, in primo luogo, in collaborazione con l’A.N.P.I., onde insegnare alla presente ed alle future generazioni, anche sulla linea della nostra Carta Costituzionale, l’amore per la democrazia, il progresso e la giustizia sociale, sull’esempio di tutti quelli che si sono battuti in ogni tempo per la Libertà.
Info: Comitato Provinciale Biellese ANPI Tel. 3703622244



È online il nuovo numero di Patria Indipendente.
Con un’intervista all’ambasciatore Enrico Calamai, chiamato durante la dittatura militare argentina lo “Schindler di Buenos Aires”, sulla tragedia dei migranti.
Albertina Soliani (Casa Cervi) ribadisce l’importanza dell’appello “Mai più fascismi, mai più razzismi”.
Il 25 Aprile è alle porte e sarà una festa unitaria.
Stragi: parla Ilaria Moroni, direttrice dell’Archivio Flamigni e coordinatrice della “Rete degli archivi per non dimenticare”.
E infine l’atteso aggiornamento della Galassia Nera, oltre 4600 pagine Facebook compongono la presenza dell’estremismo di destra e del neofascismo su questa piattaforma.
PATRIA INDIPENDENTE, Anno III N. 46
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo
Chiediamo al Governo italiano di condannare l’attacco di stanotte di Stati Uniti, Inghilterra e Francia ai siti siriani. Si tratta di una ennesima e deliberata violazione della legalità internazionale. Per di più allarmano le minacce di ulteriori azioni militari. L’attacco di stanotte viola la sovranità di uno Stato, allontana la soluzione della guerra civile siriana, aumenta i pericoli per la pace nel mondo, destabilizza i rapporti internazionali, delegittima l’ONU, incoraggia il terrorismo e divide l’UE. È ora che in Italia e in Europa torni a farsi sentire un grande movimento popolare per la pace.
Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
14 aprile 2018

13 Aprile 2018
Il testo integrale del documento approvato all’unanimità il 12 aprile
Ordine del giorno del Comitato Nazionale ANPI sulla grave situazione internazionale
Il Comitato nazionale dell’ANPI esprime profonda preoccupazione per la situazione internazionale, che diviene sempre più complessa e pericolosa e sembra allontanare, ogni giorno di più, quello che è il nostro obiettivo primario: la pace.
Nella zona della Siria si stanno compiendo ripetute stragi di civili e di bambini. Il minacciato intervento militare degli Stati Uniti, sostenuto da Francia e Gran Bretagna, può avviare una escalation dall’esito imprevedibile, che potrebbe condurre a un conflitto globale. La UE deve avere finalmente una propria e autonoma e pacifica politica. Iniziative unilaterali o di “volonterosi” portano a situazioni peggiori, come già successo in Iraq e Libia. Il governo italiano, come rigorosamente disposto dall’art. 11 della Costituzione, non deve coinvolgere in alcun modo il nostro Paese in questa nuova avventura bellica. Per questo destano gravissima preoccupazione le notizie relative all’uso già in atto delle basi di Sigonella da parte dell’aviazione USA verso il teatro siriano e l’eventuale futuro uso di altre basi italiane.
L’ONU assiste, più o meno impassibile, riuscendo a fornire un’immagine di preoccupante impotenza.
Infine, il governo turco di Erdogan, approfitta della situazione per sferrare un altro colpo al popolo curdo, dimenticando il contributo, anche di sangue, da esso recato nel corso della guerra contro l’ISIS. Ovunque incombe l’ombra dei foreign fighters. Distrutto, o ridotto quasi all’impotenza il cosiddetto Stato islamico, rimane quanto mai evidente il rischio di azioni terroristiche da parte dei kamikaze legati a Daesh.
Insomma sono ampiamente compromessi, un po’ ovunque, gli stessi diritti umani.
Tutto ciò richiede un governo europeo unitario e solidale all’altezza della complessità e della gravità della situazione ed un contrasto senza incertezze nei confronti dei Paesi UE che, in risposta all’emergenza guerre e migranti, hanno alzato mura materiali, politiche, ideologiche e culturali.
In Palestina è bastata una manifestazione pacifica per scatenare reazioni violente, da parte del governo israeliano, sul piano militare e civile, con morti e migliaia di feriti e prosegue, nonostante il motivato e diffusissimo dissenso internazionale e la radicale opposizione palestinese, il progetto dell’apertura da parte degli USA della sede diplomatica a Gerusalemme.
Si ha l’impressione che i diritti umani, che dovrebbero essere un valore prioritario per tutti, perdano quota, ogni giorno, a fronte di più o meno sopiti interessi nazionalistici e, talvolta, religiosi.
Non cessa l’allarme per lo spostamento a destra (e spesso verso una destra nera) di diversi Paesi d’Europa; ed è preoccupante, certamente, il risultato del voto in Ungheria, oltre ad alcune posizioni tipicamente retrograde della Polonia, che sembrano perfino negare un passato che non si può cancellare né distorcere.
Grave è anche la situazione dell’Ucraina, nel cui governo siedono persino ministri esplicitamente filo-nazisti, mentre nel Paese infuria dal 2014 una sanguinosa guerra civile.
Nello scenario coreano, dopo reciproche provocazioni e minacce, sembrano per ora superate le posizioni bellicose di Corea del nord e USA: occorre tenere aperti canali e prospettive di un accordo pacifico fra tutti i protagonisti di quell’area.
Questo è il quadro in cui si è sviluppata una migrazione di dimensioni planetarie, accompagnata dal fenomeno criminale degli scafisti. Chi fugge dalla guerra e dalla fame non deve essere fermato con l’avvio a veri e propri campi di concentramento ma le migrazioni vanno regolate nella direzione della inclusione, ove ricorrano gli estremi, non dimenticando mai che l’art. 2 della Costituzione fa riferimento esplicito ai “doveri inderogabili” di solidarietà politica, sociale, economica.
Per l’ANPI resta fondamentale e prioritario l’obiettivo della pace nel mondo, perché ormai non c’è vicenda che non ci riguardi da vicino. Cosi come è fondamentale che la democrazia ed i suoi valori vengano preservati in ogni Paese e prima di tutto in Europa, respingendo ogni tipo di tentativo autoritario, fascista e razzista.
Il Comitato Nazionale ANPI e tutte le strutture periferiche dell’Associazione sono impegnati, in ogni forma possibile, a recare il proprio contributo per la pace, per la convivenza pacifica dei popoli, per il rispetto dei diritti umani, per il pieno radicamento della democrazia nel mondo.
Proprio in relazione al rispetto dei diritti umani il Comitato Nazionale ribadisce l’urgenza di un impegno del governo italiano nei confronti delle autorità egiziane al fine di far emergere con chiarezza le responsabilità dei mandanti e degli assassini di Giulio Regeni. La verità è la giustizia non posso essere negate in nome di qualsiasi ragion di stato.
Il Comitato Nazionale, inoltre, si impegna per avviare una nuova stagione dell’antifascismo su scala europea e per questo ritiene indispensabile ed urgente valorizzare le strutture transnazionali antifasciste esistenti e realizzarne delle nuove.
L’ANPI è in prima fila nella ricostruzione di un grande movimento per la pace, perché, come è scritto nel documento approvato dal 16° Congresso nazionale dell’ANPI nel maggio 2016: “la via della pace e della lotta contro la violenza e i soprusi è ardua, ma è l’unica che possa produrre qualche risultato concreto”. Per questo aderiamo e partecipiamo alla Marcia della Pace “Perugia – Assisi” già indetta per il 7 ottobre 2018 e alla Conferenza sulla Pace indetta dalla Confederazione Italiana fra le Associazioni combattentistiche e partigiane.
La raccolta firme sotto l’appello “Mai più fascismi mai più razzismi” è un momento fondamentale del nostro impegno e invitiamo tutti i coordinamenti regionali e provinciali a proseguire con impegno nella sua realizzazione.
12 aprile 2018
Odg_del_Comitato_nazionale_ANPI_12_aprile_2018