Cronaca di una mattinata sui monti Biellesi dove è nata la Resistenza
A rispettare la tradizione che vuole bel tempo quando andiamo alla Cascina lunga, anche questa domenica 29 sul Monticchio il cielo è di quelli più limpidi, e il panorama sul Biellese farebbe morire d’invidia Google earth e simili. Si fa in fretta a montare il banchetto dei libri, sistemare il gazebo e le quaranta sedie (uno particolarmente spiritoso ci domanda se siamo diventati troppo ottimisti… ma si ricrederà). Gli striscioni a fare da anfiteatro, le bandiere (dovrei dire i labari, ma non è un nome che mi appartiene), le prove dell’amplificatore, che, come tutti gli strumenti che dovrebbero darci una mano, a casa funzionano sempre benissimo, ma una volta fuori con i loro capricci complicano la vita di noi, presentatori per caso.
Qualcuno va a deporre una Corona d’Alloro al Monumento al Margosio, dalla parte in cui la strada panoramica, superato Bielmonte, digrada su Trivero. Qui invece, poco alla volta, arrivano i partecipanti, compresi i Musicisti che accompagneranno la cerimonia. Sono le 10, l’ora del ritrovo, non siamo ancora come vorremmo, ma pochi minuti dopo la radura offre un bel colpo d’occhio. Le sedie, all’ombra del gazebo, sono tutte occupate, ed il doppio delle persone sedute occupa gli spazi tutti intorno, sotto il sole che comincia a farsi sentire. Contiamo presenze delle Sezioni ANPI Biellesi, ed anche quelle provenienti da Ivrea, Gattinara e Quarona.
Si può cominciare.
A nome della Sezione Vallecervo, che ha organizzato “la Festa” Luciano Guala saluta e ringrazia i partecipanti, e ricorda i Partigiani che da un anno fa ad oggi sono partiti per la loro ultima missione senza ritorno. Purtroppo sono tanti, per tutti si cita GianVittorio “Picchiatello” Presidente storico di questa Sezione, uno degli ideatori e poi instancabile organizzatore di questo raduno, cui per decenni ha dedicato ogni sua energia. Vengono poi ricordati il Presidente emerito dell’ANPI Provinciale, il dottor Aldo Sola, e le staffette Liliana Rossetti e Nella Zaninetti. Una breve riflessione sullo striscione che quest’anno fa da tema conduttore alla celebrazione: Una nuova Resistenza contro la Disumanità, poi la parola passa al Presidente provinciale Avvocato Gianni Chiorino, che sottolinea il grande lavoro di squadra dell’organizzazione che si è posta l’obbiettivo di allargare la propria sfera di attività con ogni Comitato con cui si possano condividere iniziative ed eventi. Nel presentare l’Oratore Mario Beiletti, Presidente dell’ANPI di Ivrea, si ricorda che proprio oggi, 29 luglio, è il triste anniversario della doppia uccisione (prima torturato e poi impiccato da morto) ad Ivrea del partigiano Biellese Ferruccio Nazionale, la cui immagine con il cartello appeso al collo “Aveva tentato con le armi di colpire la Decima (nota:Mas)” è diventata un’icona della Lotta di Liberazione. Beiletti, nel pomeriggio, ricorderà Ferruccio sulla Piazza del Comune di Ivrea, la vecchia Piazza di città cui è stato cambiato il nome, che ora quello del nostro giovane Partigiano. Beiletti sottolinea il valore della presenza dell’ANPI, che non deve essere rottamato, e l’esigenza di una sua maggiore presenza che può essere molto utile nel Paese. E che il prefisso anti che anteponiamo al fascismo non significa affatto che noi siamo sempre contro, anzi, cita i tanti valori per cui siamo porpositivi.
Prima di dare voce alla musica viene presentata una lettera scritta da un migrante alla moglie ed ai figli: solo a lettura ultimata, senza ulteriori commenti, si svela che lo scritto non è attuale e non è opera di un Migrante proveniente dall’Africa, ma è stata scritta il 18 novembre 1877 dal nostro connazionale Francesco Sartori di Magrè di Schio (Vicenza) che descrive la situazione dell’imbarco e le relative inumane vicissitudini, che non sono affatto diverse dalle attuali. Viene infine illustrato il programma delle manifestazioni che saranno organizzate nelle prossime settimane: il 4 agosto a Rassa, il 9 a Roasio, il 14 a Quarona Ponte della Pietà, il 26 a Ronco Biellese. E poi ci sarà, la prima domenica di settembre la tradizionale commemorazione con la salita all’Alpe Noveis di Caprile.
Ora possono entrare in campo (anzi, in prato) sei Musicisti del gruppo Quinta rua, che hanno recuperato (aiutati da Gustavo Buratti, che amano ringraziare) canti di lotta e di ribellione del Biellese e della zona alpina, che eseguono con una serie di strumenti antichi (ghironde, cornamusa, altri di cui non so) e di altri di loro costruzione per suoni particolari. L’emozione è forte, e cresce in chi vi racconta, quando gli spiegano di guardare bene quel mazzetto di fiori rossi che hanno messo davanti a sè. Il “vaso” in realtà è un elmetto militare, che in questo modo ha subìto una variazione d’uso, che è proprio una di quelle che vorremmo vedere e raccontare più spesso. Una di quelle per cui continuiamo a credere, nonostante tutto, che cambiare il mondo si possa ancora. Magari con un oggetto o con un’idea inutile, che si vorrebbe buttare.
A chiudere la mattinata, la Messa officiata da don Carlo Dezzuto, che, partendo dalla parabola della moltiplicazione del pane e dei pesci, si sofferma sul valore del “niente” che può cambiare il tutto (non c’era niente nella cesta, eppure quel niente ha sfamato 5.000 persone).
E’ quasi mezzogiorno, per i più amanti della convivialità non resta che aggirare il Monticchio e spostarsi sul suo lato nord, all’Alpe Montuccia (in macchina, mica siamo Partigiani che in quattro balzi sarebbero già lì) per consumare il pranzo in ottima compagnia, rallegrati ancora dai Musicisti, che, nel loro saluto, ci hanno promesso (o minacciato?) di cantare altre 600 canzoni.
Scendiamo con un solo rammarico: che su quello spiazzo dove ci troviamo non ci sia qualche albero, alla cui ombra poterci trattenere nel pomeriggio. Ma si sa, non si può mai avere tutto dalla vita, o, per dirla in altro modo, non si può mai scegliere in che modo combattere: l’importante è darsi da fare, in prima persona, con la propria intelligenza e la propria passione civile e sociale. Noi crediamo che tanti che non erano qui oggi abbiano perso un’occasione per iniziare a farlo.
Luciano Guala
ANPI Vallecervo e Provinciale
Eravamo in tanti ieri sera a Sala Biellese, presso Andirivieni, per la seconda edizione della Pastasciutta antifascista di Casa Cervi.
Un’edizione particolarmente riuscita e il nostro ringraziamento, come sezione A.N.P.I. di Sala Biellese, va a tutto lo staff di Andirivieni Biella – Alfiero, Marco, Davide, Roberto, …, ai ragazzi di Arci Servizio Civile Piemonte, il cui encomiabile impegno è stato fondamentale per la buona riuscita della serata, agli amici di Canavese Canapa, e all’amministrazione comunale di Sala Biellese, che rivendica con orgoglio l’essere “Paese della Resistenza”.
Complimenti anche a Salvo Sparalesto per l’intrattenimento musicale.
E’ stata un’occasione di festa per ricordare l’impegno antifascista della famiglia Cervi, Alcide e Genoveffa e la loro numerosa prole – Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore, Rina e Diomira – che trovò espressione gioiosa nella pastasciutta offerta a tutto il paese di Campegine alla notizia della destituzione di Mussolini il 25 luglio 1943.
L’8 settembre 1943, data dell’armistizio, segnò l’inizio della Resistenza italiana, alla quale la famiglia Cervi aderì senza riserve, fino al tragico epilogo del 28 dicembre di quell’anno, quando i sette fratelli maschi, arrestati in quanto “ribelli sediziosi e comunisti”, furono fucilati, insieme a Quinto Camurri, al poligono di tiro di Reggio Emilia.
In tempi incerti come quelli odierni, dove sembrano prevalere l’egoismo, la volontà di esclusione, il razzismo, è bene ricordare l’insegnamento dei Cervi, che seppero ACCOGLIERE in casa loro, rifocillandoli e mettendoli poi in contatto con le formazioni partigiane della zona, gli ex prigionieri britannici (inglesi, australiani, neozelandesi): li accolsero e diedero loro aiuto senza porsi troppe domande sui rischi che potevano correre, perchè ritenevano fosse loro dovere aiutare coloro, sperduti in una terra ostile e sconosciuta, si trovavano in difficoltà.
Anche nel Biellese, sulla Serra, in Valle Elvo, in Valle Cervo – così come nel Canavese, nel Vercellese, in Valsesia – si possono trovare esempi di questa solidarietà spontanea, a nostro parere ancor più significativa del sostegno al movimento partigiano proprio perchè rivolta a persone “straniere”.
Oggi gli “stranieri” da aiutare non sono più inglesi, australiani, neozelandesi, bensì coloro – per lo più africani, ma non solo – che intraprendono massacranti viaggi della speranza – che troppo spesso si concludono nelle carceri dei paesi “di confine” finanziati dalla civile Europa o negli abissi profondi del mare – per sfuggire a guerre, fame, carestie e tentare di costruirsi una vita migliore.
Chi oggi si riconosce ancora nei valori che furono della Resistenza – pace, democrazia, giustizia sociale, rispetto dei diritti dell’individuo – e che sono fissati nella nostra Carta Costituzionale, non può e non deve dimenticare il valore dell’accoglienza, fondamentale per aspirare ad una società solidale e quindi ad una società più giusta
Lo dobbiamo a Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio e Ettore, perchè il loro sacrificio non sia stato vano.
… non si dirà: i tempi erano oscuri
ma: perché i loro poeti hanno taciuto?
(Da “Nei tempi oscuri” di Bertolt Brecht)
Il programma del raduno Partigiano del 29 luglio alla Cascina Lunga, sui luoghi della Nascita della 2.a Brigata Garibaldi.
Per una nuova Resistenza contro la disumanità.
Il Comitato Direttivo della Sezione ANPI Vallecervo “P.Lanati”.
Per Info e prenotazioni pranzo:
Luciano Guala
Via Garibaldi, 44 13845 Ronco Biellese-BI
Tel.fisso 015-461511 cell. 338 8835063
Indirizzo posta elettr.: lucianoguala@alice.it
Sabato 21 luglio ad Issime erano presenti una dozzina di bandiere/labari, per la zona biellese quelli del Comitato Provinciale e delle sezioni Valle Oropa, Valle Cervo, Valle Elvo e Serra, Valle Strona, Valle San Nicolao.
Presenti anche i sindaci di Valle San Nicolao e di Issime, e il Rappresentante dell’ANPI Regionale Aosta Vinzio.
A fare gli onori di casa la Presidente della sezione ANPI Montrose di Pont/Donnaz.
Massimo Gallotto ha portato il saluto dell’ANPI Provinciale Biellese, Mario Beiletti quello dell’ANPI di Ivrea.
Ha benedetto la cerimonia don Ferdinand, che ha aggiunto: “Mi trovo molto bene con voi, mi sento a casa mia, perchè per il razzismo mio padre è stato bruciato vivo in Ruanda nel 1993…..” Alla commmozione dei presenti per queste parole ha fatto seguito la recita condivisa del Salmo 85.
La commemorazione si è conclusa con le canzoni partigiane “Fischia il vento” e “Bella Ciao”, musicate con la chitarra da Pierangelo Monti, insegnante di Religione a Ivrea.
Alla cerimonia era presente anche il sacerdote procuratore della causa di beatificazione di Luigi “Gino” Pistoni, partigiano originario di Ivrea, rimasto ucciso a Tour d’Hereraz (Perloz) il 25 luglio 1944 durante la battaglia nella valle del Lys.
Il 25 luglio 1943 segnò la data della fine del ventennale regime fascista. All’annuncio della destituzione di Mussolini da capo del governo fecero seguito manifestazioni di gioia in tutta Italia: a Casa Cervi si celebrò una delle feste più originali, con una grande pastasciutta offerta a tutto il paese, distribuita in piazza a Campegine per l’occasione.
Per ricordare quell’evento (di cui ricorre quest’anno il 75° anniversario) e l’impegno antifascista della famiglia Cervi – che pagò per questo un prezzo altissimo, con l’assassinio da parte fascista dei sette figli maschi di Alcide e Genoveffa Cervi, avvenuta il 28 dicembre 1943 al Poligono di Tiro di Reggio Emilia – sezione A.N.P.I. di Sala Biellese e Associazione Andirivieni aderiscono all’iniziativa promossa dall’Istituto Alcide Cervi e organizzano, in collaborazione con Canavese Canapa e Arci Servizio Civile Piemonte, e con il patrocinio del Comune di Sala Biellese – Paese della Resistenza – la II edizione della Pastasciutta antifascista di Casa Cervi.
Appuntamento a partire dalle 19:30 presso la sede di Andirivieni (via Umberto I, 98 – Sala Biellese).
Menù della serata (15 Euro):
ANTIPASTI
Tomino fresco con noci e miele
Frittatina alle ortiche Insalata borlotti cipolle e tonno
Fagiolini in agrodolce con uvetta e menta Insalata russa con uova
PASTASCIUTTA
al burro / con pesto di verdurine e basilico
DOLCI
a cura di Canavese Canapa
ACQUA / VINO / CAFFE’
A seguire Musicaa dal Vivo con SAL
Presso la sede di Andirivieni saranno anche esposte le fotografie dell’archivio Cesare Valerio (gentilmente concesse dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella) che documentano le reazioni dei biellesi all’indomani della caduta di Mussolini e del fascismo.
Info: 3409687191 / 3487929900
Prenotazione facoltativa
L’appello lanciato da Don Luigi Ciotti. Tra i primi firmatari, la Presidente nazionale ANPI Carla Nespolo
Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità
Sabato 7 luglio indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà
“Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Alan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori.
Muoiono, questi bambini, mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini”
d. Luigi Ciotti, Presidente nazionale Libera e Gruppo Abele
Francesco Viviano, giornalista
Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente
Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI
per adesioni associazioni scrivere organizzazione@libera.it
Dichiarazione della Presidente nazionale A.N.PI., Carla Nespolo
19 Giugno 2018
I censimenti etnici non appartengono all’Italia democratica. Questo Paese ha la memoria lunga e una naturale tensione all’accoglienza che va sostenuta non repressa. Per chi delinque, per tutti quelli che delinquono, senza distinzione di razza, esistono le leggi ordinarie. La smetta il Ministro dell’Interno di provocare la Costituzione su cui ha giurato. Smetta questo vergognoso e intollerabile andazzo di odio e divisione sociale.
Carla Nespolo – Presidente Nazionale A.N.P.I.