Il Comitato Biella Accoglie, con tutte le soggettività che ne fanno parte, promuove un momento di confronto, analisi, riflessione, musica per discutere dell’aberrante forzatura in tema di diritti umani cui stiamo assistendo in questi giorni a causa del nuovo Governo Italiano e del suo Ministro dell’Interno.
Ci vediamo ai Giardini Zumaglini, alle ore 17:00, partecipare numerosi e disponibili
L’Amministrazione comunale di Varallo ha accolto l’invito di Giulio Quazzola, valoroso partigiano valsesiano, di intitolare una piazza a Pietro “Pedar” Rastelli.
Dalla delibera di Giunta: “Questa Amministrazione vuole mantenere vivo il ricordo di Pietro Rastelli, uomo d’azione e antifascista, comandante partigiano durante la Resistenza oltreché primo Sindaco dopo la II guerra Mondiale con l’intitolazione della Piazza adiacente alla via Vietti.”
PIETRO RASTELLI (1919-1996)
Pietro Rastelli, “Pedar”, nacque a Novara il 15 giugno 1919 da una famiglia operaia con la quale si trasferì poi a Varallo, dove il padre, ed egli stesso, dopo l’avviamento commerciale, lavorarono alla Manifattura Rotondi.
Dopo il servizio di leva, che prestò nel Genio alpini partecipando alle campagne di Francia e Grecia, l’8 settembre tornò in Valsesia dove entrò in contatto con gli esponenti dell’antifascismo della zona e costituì uno dei primi nuclei partigiani, alle Piane di Cervarolo, fino a diventare il comandante della 84ª brigata “Strisciante Musati”, che così volle si chiamasse subito dopo la morte di Attilio Musati in uno scontro a Varallo.
Durante la Resistenza oltre a rimanere ferito, anche gravemente, per ben tre volte, furono molte le occasioni in cui seppe dimostrare l’efficacia delle sue scelte, il coraggio e l’abilità nel condurre la lotta armata. Per il suo indiscusso merito di combattente nella guerra di liberazione fu decorato con la medaglia di bronzo al valor militare e la croce di guerra, riconoscimenti inferiori ai meriti e alle sofferenze patite. Uomo d’azione e antifascista per vocazione esistenziale, prima che ideologica, ottenne con il proprio esempio e il proprio carisma il titolo a diventare Comandante partigiano di Brigata.
Alla Liberazione fu nominato sindaco della città di Varallo; fu anche dirigente della sezione di Varallo dell’Anpi, membro del Comitato nazionale, presidente della sezione varallese dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra e membro del Comitato d’onore dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli. Per lungo tempo fu anche dirigente del Pci varallese e valsesiano.
Morì il 4 gennaio 1996 a Varallo
L’appello di ANPI, Arci, Azione cattolica italiana, Legambiente, Libera e Rete della Conoscenza
La chiusura dei porti italiani alla nave Aquarius e alla Sea Watch 3, annunciata dal ministro Salvini, è una soluzione inaccettabile. La Convenzione di Amburgo del 1979 e le altre norme internazionali sul soccorso marittimo, oltre che i fondamentali principi di solidarietà, impongono che le persone soccorse in mare debbano essere sbarcate nel primo “porto sicuro” sia per prossimità geografica sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. L’Italia non può voltare le spalle, ogni migrante, tra cui tante donne e bambini indifesi, è prima di tutto una persona costretta a lasciare la propria terra, a causa di guerre, fame, siccità e disastri ambientali, per cercare la sopravvivenza altrove chiedendo accoglienza e asilo. Non si faccia l’imperdonabile errore di chiudersi nei confini della propria nazione, di alzare nuovi muri di odio e paura che non fanno bene al Paese e che aumentano ancora di più le disuguaglianze. Per questo chiediamo al Governo che vengano riaperti immediatamente i porti italiani per accogliere le navi che soccorrono i migranti.
ANPI Nazionale
Arci Nazionale
Azione cattolica italiana
Legambiente
Libera
Rete della Conoscenza
11 giugno 2018
Rassegna stampa della presentazione, svoltasi a Bologna il 30 maggio, della Manifestazione del 2 giugno “Una Repubblica antifascista e antirazzista”. Sono intervenuti Virginio Merola, Carla Nespolo, Francesca Chiavacci, Andrea Cuccello e Don Luigi Ciotti
http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/multimedia/ContentItem-9303aebd-3137-444a-bf1d-7018a64cf8c7.html (dal minuto 2:48 – interviste a Carla nespolo e a don Luigi Ciotti) Tg3
http://www.bolognatoday.it/cronaca/2-giugno-manifestazione-antifascista.html (Interviste a Carla Nespolo e a don Luigi Ciotti) BolognaToday
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/05/30/news/don_ciotti_governo_m5s_lega-197736822/ (intervista a don Luigi Ciotti) la Repubblica
Il Presidente della Repubblica ha rispettato i doveri affidatigli dalla Costituzione. La richiesta di metterlo in stato di accusa è perciò un atto grave e pericoloso perché può dare spazio a spinte eversive in una fase molto delicata della vita del Paese. Oggi c’è un vero e proprio allarme democratico. Faccio appello a tutte le forze politiche che hanno a cuore la tenuta civile dell’Italia e la saldezza delle Istituzioni, a tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro opzioni ideali e dalle loro scelte elettorali, alla massima unità a difesa della Repubblica antifascista e della Costituzione. L’ANPI esprime piena solidarietà al Presidente Mattarella.
Carla Nespolo – Presidente Nazionale ANPI
28 maggio 2018
Dichiarazione della Presidente nazionale A.N.P.I. Carla Nespolo
Le ANPI valsesiane, in collaborazione coi Comitati provinciali di Biella, Novara, Verbania, Vercelli Valsesia, con il patrocinio del Comitato regionale, organizzano nel 70° anniversario della Costituzione italiana
NATA DALLA RESISTENZA
1948 – 2018
giornata della Costituzione
2 giugno 2018
Parco Vinzio – Grignasco
— PROGRAMMA —
ore 11.00 – ritrovo presso Parco Vinzio
ore 11.15 – saluti delle Autorità e rappresentanti ANPI
ore 11.30 – Intervento di Mario Renosio, direttore Isrsc di Asti, sulla Costituzione
ore 13.00 – pranzo (euro 20)
ore 15.30 – Concerto dei Friser – ciurma anemica
il servizio bar sarà funzionante per l’intera giornata
Necessaria la prenotazione entro il 27 maggio a:
Giulio 3335767059 – Paolo 3384695569 – Silvano 333978202
oppure presso referenti delle sezioni ANPI
Sabato 19 maggio 2018, alle ore 15:00, presso la Casa della Resistenza di Sala Biellese sarà inaugurata la mostra “ALBA DI SANGUE E DI GLORIA – Mottalciata, 17 maggio 1944”.
Realizzata dalla Casa della Resistenza di Sala Biellese in collaborazione con l’amministrazione comunale di Mottalciata – un particolare ringraziamento va al sindaco, Roberto Vanzi – con le sezioni A.N.P.I. Cossato-Vallestrona e Vallecervo, e con il patrocinio dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia, la mostra è frutto di una accurata ricerca basata su documenti d’archivio, fonti bibliografiche e testimonianze, e ricostruisce le vicende che portarono all’eccidio di Mottalciata del 17 maggio 1944, nel quale furono uccisi venti partigiani della 2a Brigata Garibaldi – tre in combattimento, diciassette per fucilazione – dai militi fascisti della legione Tagliamento.
Si trattò di uno degli episodi più sanguinosi della lotta di Liberazione nel Biellese – al pari della fucilazione di piazza Q. Sella a Biella del 4 giugno 1944, del massacro di Salussola dell’8 marzo 1945 e della strage di Santhià e Cavaglià del 29-30 aprile 1945 – che suscitò commozione e sdegno per le modalità con cui si consumò: i garibaldini furono infatti preventivamente neutralizzati con l’impiego di un narcotico mescolato al vino e non furono quindi in grado – ad eccezione di tre – di opporre resistenza.
La mostra ricostruisce anche i tratti biografici dei partigiani uccisi, nel tentativo di restituire loro quella dimensione umana che consenta di comprendere chi fossero realmente i “ribelli” e quali fossero le motivazioni alla base della loro scelta di opporsi al nazifascismo.
Alla parte documentale e fotografica si affianca l’esposizione di due preziosi cimeli messi a disposizione dalla sezione A.N.P.I. Vallecervo: gli scarponi indossati quel giorno da uno dei partigiani uccisi, il cossatese Aldo Aglietti, e la corda con cui lo stesso fu legato dopo esser stato fatto prigionero.
Info: 340 9687191 / museoresistenzasala@gmail.com